“C'è un'operazione, ancora non più profonda ma a mio avviso più leggera, più spensierata, più depensata: si tratta di finirla col virtuosismo e quindi con la volontà. Bisogna avercelo avuto, magari, sì, d'accordo. Si è nati… E con la tecnica inoltre finirla. E allora che cosa introduco, io, in tutto questo? Ciò che chiamo contro-tecnica.”

—  Carmelo Bene

p. 53

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Carmelo Bene 202
attore, drammaturgo e regista italiano 1937–2002

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“[Alla domanda se un telegiornale sulle sue reti rappresentasse un problema tecnico o politico] Né tecnico né politico. Non ci spaventa affatto. Tecnicamente saremmo in grado di farlo, politicamente sarebbe un modo per finirla con la soggezione politica.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

citato in Berlusconi: "Siamo i missionari che vendono tv in tutta Europa", la Repubblica, 17 gennaio 1988
1988

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“Bisogna sempre guastare un po' il quadro per finirlo.”

Eugéne Delacroix (1798–1863) artista e pittore francese

Origine: Citato in Focus n. 93, p. 176.

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“Quest'arte non serve soltanto ad acquisire una semplice tecnica mnemonica, ma apre anche la via e introduce alla scoperta di numerose facoltà.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

Ermes: dialogo preliminare; 2008

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“[Sulla preparazione per doppiare] No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.
Origine: Da Quel mostro di mia suocera è Mary Poppins: intervista a Maria Pia Di Meo http://www.panorama.it/blog-5/la-fine-del-mondo-e-ritorno/quel-mostro-di-mia-suocera-e-mary-poppins-intervista-a-maria-pia-di-meo/, Panorama, 8 agosto 2016.

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