“In effetti, con l'abolizione del feudalesimo, l'introduzione del codice napoleonico, la struttura moderna data ai ministeri e all'amministrazione provinciale, la formazione di un nuovo catasto, l'imposizione fondiaria, la legislazione scolastica, si era dato l'avvio ad una mole imponente di riforme che trasformò il volto e l'anima del paese. Rifluì in Napoli la «classe colta sbandita» e si compì l'opera vagheggiata dai riformatori del '700: si consolidò definitivamente quel ceto medio e quella alta borghesia terriera del Mezzogiorno destinata a diventare la vera dominatrice della vita del paese; ne scaturì una schiera di politici, di tecnici, di militari che ben corrispose alle direttive del sovrano: da Giuseppe Poerio a Francesco Ricciardi, da Matteo Galdi a Biase Zurlo e Giuseppe De Thomasis, da Pietro Colletta ai D'Ambrosio, ai Carrascosa, ai Pepe, tutti lavorarono, meravigliosi servitori dello stato, con un pari ardore entusiastico sia che si trattasse di migliorare le istituzioni all'interno, sia di ridestare sui campi di battaglia d'Europa lo spirito militare della nazione e renderla gloriosa agli occhi dei popoli.”

cap. 6, p. 93
I Borboni d'Italia

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Il Brasile ha già superato la fase peggiore. Ma non possiamo riposare sugli allori: ora abbiamo bisogno della fiducia del mondo. Tutto dipenderà dalle riforme che riusciremo a realizzare a breve scadenza, riforme che daranno certamente un nuovo volto al nostro Paese.”

João Goulart (1918–1976) avvocato e politico brasiliano

Origine: Citato in Il Presidente del Brasile oggi in visita al Quirinale http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,0092_01_1963_0154_0016_24794380/, La Stampa, 30 giugno 1963

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“Se la parola d'ordine delle amministrazioni precedenti era questa: chi non è con noi è contro di noi; la nuova parola d'ordine che io rivolgo a nome del Ministero a tutti i funzionari dello Stato, è quest'altra: lasciate passare la volontà del Paese.”

Agostino Depretis (1813–1887) politico italiano

Origine: Dal discorso di Stradella dell'8 ottobre 1876; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 212.

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“E anche in materia di lingua, difficile rinvenire una disparità più forte di quella tra lo stile cristallino raggiunto allora dal Bontempelli e il fangoso gergo vagheggiato oggidì da taluni presunti riformatori.”

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da Novecento letterario italiano. Serie decima, Vallecchi, Firenze, 1969, p. 725

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