“Dobbiamo dunque essere grati a Roberto Calasso per averci restituito in questa forma, che l'autore doveva considerare definitiva, i cosiddetti Aforismi di Zürau, offrendone una nuova traduzione e accompagnandoli con un saggio tratto dal suo libro su Kafka. Nella loro concisione questi frammenti pongono dinanzi al lettore prospettive di abissale profondità, paragonabili soltanto a quelle dischiuse dal Castello del quale, pur precedendolo di alcuni anni, essi costituiscono forse l'unico commento adeguato.”

Origine: Da Kafka, un genio condannato al paradiso https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/luglio/15/Kafka_genio_condannato_paradiso_co_9_040715097.shtml, Corriere della Sera, 15 luglio 2004.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 27 Agosto 2023. Storia

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“Inoltre dobbiamo essere grati a Freud per averci fatto rilevare l'importanza dei sogni.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: Importanza dell'inconscio in psicopatologia (1914), p. 146; 1985

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“Un aforisma è qualcosa che risparmia allo scrittore un saggio esplicativo, ma che, proprio per questo, provoca nel lettore il massimo shock.”

Peter Altenberg (1859–1919) scrittore, poeta e aforista austriaco

Origine: Favole della vita, p. 159

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“Per tutto questo c'interessa meno che mai la parola in sé, e più che mai l'andazzo, il contributo dato all'irreggimentazione. Bisognerà, proprio per farsene un'idea, che il lettore s'assoggetti a una filza d'esempi, esposti in forma schematica, tale da far risparmiare i commenti e condensare tutto in uno spazio quanto più possibile breve. Per ciascuno di essi sarà data: prima la frase in lingua irreggimentata e, accanto, la "traduzione" in lingua dimenticata. Ma la parola "traduzione”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

tra virgolette per questo) non porti a fraintendere. Essa non significa: si deve dire così e soltanto così, e guai a servirsi di quell'altro modo anche una sola volta — né una rondine fa primavera né una nuvola porta l'inverno — ma: a causa della prepotenza di -MENTE, oggi non si dice più, o quasi più, in questa maniera, che pure è la più vivace, la più espressiva, la più varia, cioè quella che più risponde a una dote, la ricchezza, considerata fin qui tra le più alte della nostra lingua (certa "varietà" dell'altra maniera è, di fatto, vuotaggine estrema, fragilità, instabilità del significato, come meglio diremo). (Insopportabil-mente, p. 109)

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“Il vero lettore è quello che non scrive. Soltanto lui è capace di leggere ingenuamente – unico modo di sentire un libro.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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