“Prima sembrava che la Juve fosse riuscita ad accettare lo scandalo Calciopoli e le condanne di Moggi e Giraudo. I tifosi sembrava avessero smesso di parlare di campionati in realtà mai vinti perché revocati. Sembrava si potesse di nuovo parlare di stile Juve. Ma ora che la squadra è tornata a vincere Andrea Agnelli ha subito ricominciato a giustificare Moggi, dicendo che tanto lo facevano tutti; le stesse scuse che usano anche i politici. È un po' come se dopo aver rapinato una banca davanti ai giudici ci si giustifichi sostenendo la regolarità dell'azione perché lo fanno in tanti. Le sentenze sono pertanto giuste e vanno accettate. Altrimenti rischiano di non accettarle nemmeno i tifosi. E questo può rivelarsi pericoloso. Lo scudetto appena conquistato è pulito e sudato. Un'altra cosa rispetto a quelli di Calciopoli.”

dal programma televisivo Quelli che... il calcio, 13 maggio 2012

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 10 Maggio 2023. Storia
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Marco Travaglio 119
giornalista, saggista e scrittore italiano 1964

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“[Dopo la sentenza in primo grado nel processo penale dello Scandalo del calcio italiano del 2006 a Napoli, nel 2011] Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt'altro che tenera con l'accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del "così fan tutti". Sia perché l'eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l'Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità. […] Quando Umberto Agnelli lo ingaggiò, Moggi era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. […] Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino John Elkann, Andrea Agnelli figlio di Umberto e amico di Moggi e Giraudo ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo "stile Juventus" da chi ancora sa cos'è come Boniperti, Trapattoni, Zoff e Platini. E magari a costruire stadi più sicuri.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

citato in Sapevano tutti, anzi nessuno, 10 novembre 2011
Il Fatto Quotidiano

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