“Margit, prendendo sottobraccio una delle quattro fanciulle, si accompagnò con loro. quando si fermarono, essa pure si fermò non staccando gli occhi da Jancsi, alzando la mano alla fronte per ripararsi dai raggi del sole. (Com'è bianca la sua mano). Ad un tratto essa si chinò e colse un tulipano rosso.
Guardando il ragazzo con occhi sognanti, con gesto quasi inconscio, si pose il fiore fra i capelli sopra l'orecchio.
- Margit! – esclamò suor Olimpiades - Che hai fatto? […] Margit sussultò. Arrossì violentemente, vergognosa. Con lento gesto si levò il tulipano dai capelli e si volse, prendendosi il volto fra le mani.”
Parte prima, p. 161
Gli schiavi di Dio
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da La canzone di Marinella, n. 4
Tutto Fabrizio De André

Canzone per l'amato
Origine: Citato in Edoardo Roberto Gummerus, Storia delle letterature della Finlandia, Nuova Accademia Editrice, Milano, 1962<sup>2</sup>, p. 229.

“Sempre guardando verso i raggi del sole.”
frammento 15
Frammenti di alcune opere, Poema sulla natura
Non chiedo altro. E che lo dica con un sorriso.
Sciogliere le vele
1993, p. 141
L'eredità della Priora

Il vino
Antologia poetica