citato in Gaia Piccardi, Lacrime e commozione nella notte per Signorini https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/maggio/25/Lacrime_commozione_nella_notte_per_co_0_0105255594.shtml, Corriere della sera, 25 maggio 2001
“[…] Ma ora | che l'invecchiare mi scrolla le membra | e brinda con le mie ossa dentro la pelle, | vorrei alzarmi di scatto e correre via | a sorseggiare i piaceri perduti, | a gioire, a pentirmi della gioia e sentirne pena, | a morire invalido per il piacere tardivo, | nella puzza, nel sudiciume, nella vergogna, abbandonato | come un cane idrofobo sul letamaio. | Ma anche questo, come tutto, è un sogno. | Se non mi sono destato sinora, lo so, | russerò ormai sino alla morte. Forse | l'agonia mi soppeserà da sveglio, | col metro di ogni mancanza. Forse, | mi sveglierò nel silenzio, oltre il sogno.”
da Alla fine della vita, pp. 221-222
Citato in Poeti ungheresi del '900
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da Dopo venticinque anni
Le rime della selva
“Non confondiamo il piacere con la gioia. Il piacere non ci migliora, la gioia ci migliora sempre.”
Il segreto della gioia

“I clamori avvelenati di una donna gelosa sono più micidiali dei denti di un cane idrofobo.”
Madre Badessa, atto V, scena I, in "Opere complete", traduzione di Gabriele Baldini, Rizzoli, 1963
La commedia degli errori
The Days of Abandonment
I giorni dell'abbandono