“Trakl è maestro nel rendere la fissità di alcuni momenti che tutti noi portiamo dentro fin dall'infanzia: quel pomeriggio già incline al tramonto che pareva non voler più finire, quel frullo d'ali che si vestì di eternità pur durando meno di un secondo, quel lampo di strazio o di dolcezza che senti ancora oggi, dopo tanti anni, come se ti avesse appena visitato. Il suo conservante, come l'ambra per certi insetti preistorici, è quella stranissima inesplorata materia che si è tacitamente convenuto di chiamare "poesia."”
Origine: Dalla prefazione a Georg Trakl, Poesie, a cura di Leone Traverso, Fabbri editori, collana I grandi classici della poesia, RCS Libri, Milano, 1997.
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“Chi si ostina a voler capire più di quel che c'è da capire capisce meno di tutti.”
In margine a un testo implicito
Origine: Citato in Valerio Magrelli, Prefazione, in Aleksandr Blok, Poesie, Guanda, 2000.