“Nella sua poesia […] c'è molta facilità, ma vi si desidera tutto quello che fa la poesia vera. È un fatto per me oramai fermo: codesti meridionali, dal più al meno, recano nella poesia quella volubilità delle loro chiacchiere, che si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una cura al mondo del pensiero. Il poeta napoletano tipo è il Marino. È inutile: i meridionali non sono poeti né artisti, non ostante tutte le apparenze: sono musici e filosofi. La poesia (anche questo parrà un paradosso) è delle genti più prosaiche e fredde della Toscana e del Settentrione.”
Origine: Dalla lettera ad un amico che gli aveva inviato un volume di poesie di un giovane napoletano; citato in Benedetto Croce, La letteratura della nuova Italia, Saggi critici, vol. IV, Giuseppe Laterza & Figli, Bari, 1922<sup>2</sup> riveduta, pp. 311-312.
Argomenti
poesia , meridionale , meandro , settentrione , strofa , chiacchiera , toscano , napoletana , paradosso , fermo , marine , marina , apparenza , freddo , poeta , artista , tipo , cura , filosofo , filosofia , musico , musica , desiderio , pensiero , meno , fatto , mondo , facilitàGiosue Carducci 88
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