“Dite, dite: i bei colori | della cara giovinezza, | dove vanno? | Delle guance i freschi fiori, | quando giunge la vecchiezza, | che si fanno? | Questo sangue e questa forza | giovanil, cui torna ogn'opra | piana e lieve, | non è foco che si ammorza | quando il tempo il crin ne copre | di sua neve? || Le ricchezze, i regi ammanti | quando in essi ben si affina | la veduta, | niun dirà che sian costanti; | doni son d'una regina | che si muta: | doni son della fortuna, | che rivolge la sua rota | con gran fretta; | non riposa in parte alcuna, | fuggitiva, a niun devota, | niuno aspetta. || E sia pur che i possessori | sino a morte il molto argento | fido segna; | sian pur stabili i tesori; | ma la vita, come vento, | non dilegua?”

Origine: Da Stanza per la morte del padre, pp. 17-18

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“I doni della fortuna non si trovano mai uniti al merito.”

XXVI; 2012, p. 281
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