Castelli di rabbia
Variante: E' Jun. E' Jun che se ne va. Ha un libro, in mano, che la sta portando lontano. Addio, Dann. Addio, piccolo signor Rail, che mi hai insegnato la vita. Avevi ragione tu: non siamo morti. Non è possibile morire vicino a te. Perfino Mormy ha aspettato che tu fossi lontano per farlo. Adesso sono io che vado lontano. E non sarà vicino a te che morirò. Addio, mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito. Tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te. E' una cosa che non riuscirò a spiegare mai a nessuno. Ma è così. Me la porterò dietro, e sarà il mio segreto più bello. Addio, Dann.
“Lontano, ero con te quando tuo padre | entrò nell'ombra e ti lasciò il suo addio.”
da Lontano, ero con te
Opere in versi, Le occasioni
Citazioni simili
“L'ombra di mio padre, due volte la mia, | lui camminava ed io correvo.”
da La casa di Hilde, n. 8
Alice non lo sa
Origine: Testo di Francesco De Gregori ed Edoardo De Angelis.
da Il nonno, vv.17-22, p. 51
Una foglia d'alloro
“Sarà che non sento più niente senza di te, sarà che non mi importa niente più di me. (da L'addio”
il giorno più grande)
Sulla mia pelle