“Ma c'è guerra anche fra il geco e il ragno, poiché il geco si mangia i ragni. Sono nemici, poi, il cavallo e l'airone, perché il cavallo mangia le uova e i piccoli dell'airone. C'è poi guerra anche tra il fanello e l'asino, perché l'asino si gratta le piaghe passando tra i cardi. Così facendo, quando per giunta si mette a ragliare, fa precipitare le uova e i piccoli dell'uccello. Questi, infatti, spaventati, cadono giù, e il fanello, per reagire a questo disastro, piomba in volo sull'asino e gli becca le piaghe. […] sono nemici la volpe e lo sparviero: essendo quest'ultimo carnivoro, attacca la volpe e, colpendola con il becco, le procura delle piaghe.”
IX, 1; 2015, pp. 53-54
Historia animalium
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“Fielding è capace di descrivere un cavallo o un asino ma non ci è mai riuscito con un mulo.”
da Johnson Miscellanies, a cura di George Birkbeck Norman Hill, I, pp. 273-4
Origine: Citato in Ian Watt, Le origini del romanzo borghese (The Rise Of The Novel), traduzione di Luigi Del Grosso Destrieri, Bompiani, Milano, 1985.

“Trenta monaci e il loro abate non possono far ragliare un asino contro la sua volontà.”
da Novelle esemplari
“Si ricordi che il figlio di un Re, come il figlio di un calzolaio, quando è asino, è asino.”

Il motto di Bruno era, "in tristitia hilaris, in hilaritate tristis" che potrebbe essere il motto dell'Umorismo – Per la lingua da lui usata diceva "chi m'insegnò a parlare fu la balia". (n, 2416)