„Anch'io piccoletto, fantasticavo, sognavo. Nel cortile ingombro di ceste, di carretti, di sacchi, mio padre cantava: «Sconto col sangue mio» o «Ai nostri monti», o «Calpesta il mio cadavere, ma salva, salva il Tovator» — Chi era il Trovatore? — chiedevo io, e già sapevo che si trattava di teatro, di un'opera.“
— Vittorio Lugli scrittore, giornalista e critico letterario italiano 1885 - 1968
p. 122; citato in Narratori di Emilia Romagna