“Gli uomini non nascono eguali”, mi disse poi. “Perciò ritengo indegno di un uomo affermare che lo sono. Se credessi di valere quanto Socrate, sarei uno sciocco; e se, non credendolo veramente, ti chiedessi di farmi felice assicurandomi che lo sono, avresti motivo di disprezzarmi. Quindi, perché dovrei insultare i miei concittadini trattandoli come stolti e codardi? Un uomo che ritiene di valere quanto chiunque altro non si preoccuperà di migliorarsi. D’altra parte, potrei ritenere di valere quanto Socrate e convincere altri sciocchi a dichiararsi d’accordo; ma in una democrazia c’è Socrate nell’Agorà a provare che ho torto. Io voglio una città dove potrò trovare i miei eguali e rispettare chi è migliore di me, chiunque sia; e dove nessuno potrà ordinarmi di accettare una menzogna perché è utile o perché così vuole un altro”.”
The Last of the Wine
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Origine: Da On the Clerical Character, in Political Essays; citato in Dizionario delle citazioni.

Lettera a Cornelio Prisco, III, 21, anno 104
Lettere (Epistolae)
The Last of the Wine

Origine: Da L'era di Stalin, Napoli, La Città del Sole, 2004, p. 206.