Frasi da libro
Gerusalemme liberata
La Gerusalemme liberata è il maggiore poema eroico di Torquato Tasso. Esso presenta 15336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile.

“Conosco l'arti del fellone ignote, | ma ben può nulla chi morir non pote.”
XX, 131
Gerusalemme liberata

“Renditi vinto; e per tua gloria basti | Che dir potrai che contro me pugnasti.”
IV, 32
Gerusalemme liberata
Variante: Renditi vinto, e per tua gloria basti
Che dir potrai che contra mie pugnasti.

“La vide, e la conobbe; e restò senza | E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!.”
XII, 67
Gerusalemme liberata

“Sommessi accenti, e tacite parole, | Rotti singulti, e flebili sospiri.”
III, 6
Gerusalemme liberata

“Ecco l'ancilla tua; d'essa a tuo senno | dispon, – gli disse – e le fia legge il cenno.”
(XX, 136)
Gerusalemme liberata

“Pera il campo e ruini, e resti in tutto | Ogni vestigio suo con lui distrutto.”
IV, 17
Gerusalemme liberata

“Difesa miglior, ch'usbergo e scudo, | È la santa innocenza al petto ignudo.”
VIII, 41
Gerusalemme liberata
Variante: Difesa miglior, ch'usbergo e scudo,
È la santa innocenza al petto ignudo.