Frasi su vimine

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema vimine.

Frasi su vimine

David Foster Wallace photo

“[…] ma invece Lenz sulla via del ritorno si ritrova in preda a un'enorme compulsione idrolitica ad avere Green al suo fianco – o qualsiasi altra persona che non possa o non voglia andare via – vicino a sé, e a confidare a Green o a qualsiasi altro orecchio compiacente ogni esperienza e pensiero abbia mai provato. […] Lenz racconta a Green di quanto spettacolarmente obesa era sua madre, e usa le braccia per illustrare drammaticamente le dimensioni di cui sta parlando. Respira ogni terzo o quarto fatto, ergo circa una volta ogni isolato. Lenz racconta a Green le trame di molti libri che ha letto, ricamandoci sopra. […] Lenz racconta con euforia a Green che una volta gli successe di tranciarsi di netto la punta di un dito con la catena di un motorino e dopo pochi giorni di intensa concentrazione il dito gli era ricresciuto rigenerandosi come le code delle lucertole e disorientando le autorità mediche. […] Lenz spiega a Green che è una leggenda che il coccodrillo del Nilo sia il coccodrillo più temuto perché il coccodrillo dell'Estuario che può vivere anche in acque salate è un miliardo di volte più temuto da chi conosce queste cose. […] Segue un'analisi del termine disfunzione e la sua importanza nelle differenze tra, diciamo, la psicologia e la religione naturale. […] Lenz racconta il suo sogno ricorrente nel quale si trova seduto sotto uno di quei ventilatori tropicali da soffitto su una sedia di bambù e indossa un cappello da safari di L. L. Bean e ha una valigetta di vimini sulle ginocchia, e questo è tutto, questo è il suo sogno ricorrente. […] Lenz dice di ricordarsi alcuni fatti che sostiene gli siano capitati in vitro.”

David Foster Wallace (1962–2008) scrittore e saggista statunitense

pp. 667-670

Jeffrey Eugenides photo
Roger Federer photo
E. L. Doctorow photo

“[Su Atlantic City] I grandi alberghi si ergevano al di là del lungomare, uno dopo l'altro, con le tende sventolanti alla brezza marina, le loro verande immacolate con le file di sedie a dondolo e le poltrone di vimini. Le bandiere nautiche sventolavano in cima alle cupole, e la notte si illuminavano con file di lampadine elettriche che ne delineavano la sagoma.”

E. L. Doctorow (1931–2015) scrittore statunitense

Origine: Da Ragtime, Mondadori; citato in Gay Talese, C'era una volta Atlantic City https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/22/era_una_volta_Atlantic_City_co_0_96092213580.shtml, New York Times, tradotto da Monica Levy per la Repubblica, 22 settembre 1996, p. 14.

Ernst Jünger photo
Virginia Woolf photo
Teócrito photo