Bernardo Valli: Potere

Bernardo Valli è giornalista e scrittore italiano. Esplorare le virgolette interessanti su potere.
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“Lo scià era stato un despota a tratti illuminato e innovatore, a tratti incline alla repressione e ignaro della rivolta che covava tra i sudditi. Aveva regnato trentasette anni e anche lui aveva fatto la sua Rivoluzione bianca. In particolare una riforma agraria che non aveva colpito troppo i latifondisti. A restituirgli il trono travolto da un'insurrezione popolare, nel 1953, era stata la Cia. Non gli erano poi mancati gli ossequi di mezzo mondo. Ossequi di un'intensità proporzionata alla produzione petrolifera della Persia. Persia era il nome che lo scià preferiva per il suo paese. Lo voleva storicamente collegato all'epoca preislamica. La protezione della superpotenza americana gli era garantita. Migliaia di esperti militari venuti dagli Stati Uniti erano la prova concreta che per questi ultimi la Persia di Pahlevi era il migliore alleato nella regione, insieme a Israele. L'idea di poter essere scalzato dai religiosi non l' aveva forse mai sfiorato. Lui aveva seguito le orme del padre, umiliandoli in più occasioni. Reza scià, il genitore, aveva destituito la vecchia dinasta Qajar e si era proclamato imperatore nel 1925, quando era un semplice ufficiale venuto dalla gavetta. Imitando il turco Ataturk, suo grande ispiratore, entrava a cavallo nelle moschee per dimostrare in quale conto tenesse la religione e i religiosi. Cosi aveva fondato una nuova dinastia, quella dei Pahlevi, giudicati dei parvenus da chi poteva vantare un antico sangue reale.”

“Hafez Assad non è Anwar Sadat. È un capo arabo di un'altra pasta ed è l'esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe difficilmente perdonata quell' eresia. Non verrebbe perdonata soprattutto dalla maggioranza sunnita, in particolare dai fratelli musulmani. I quali hanno subìto persecuzioni e massacri da quando Assad è al potere.”

Variante: Hafez Assad non è Anwar Sadat. È un capo arabo di un'altra pasta ed è l'esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe difficilmente perdonata quell'eresia. Non verrebbe perdonata soprattutto dalla maggioranza sunnita, in particolare dai fratelli musulmani. I quali hanno subìto persecuzioni e massacri da quando Assad è al potere.

“Nella sua lunga vita politica è stato tutto: è stato il creatore dell'identità palestinese (che prima di lui non era riconosciuta); è stato il terrorista; il premio Nobel per la Pace; l'uomo di Stato rispettato; poi di nuovo il sospettato di terrorismo; e infine il reietto, al quale Gerusalemme e Washington (e i suoi lacchè) rifiutavano di parlare. E lui stesso Arafat sembrava paralizzato, avvinghiato al potere, incapace di trasferirne almeno una parte a personaggi meno condizionati dal lungo passato.”

Variante: Nella sua lunga vita politica è stato tutto: è stato il creatore dell'identità palestinese (che prima di lui non era riconosciuta); è stato il terrorista; il premio Nobel per la Pace; l'uomo di Stato rispettato; poi di nuovo il sospettato di terrorismo; e infine il reietto, al quale Gerusalemme e Washington (e i suoi lacché) rifiutavano di parlare. E lui stesso Arafat sembrava paralizzato, avvinghiato al potere, incapace di trasferirne almeno una parte a personaggi meno condizionati dal lungo passato.

“L'Egitto è un paese religioso, non tanto nella pratica quanto nello spirito. Nei sentimenti. La popolazione era sensibile a due poteri: quello militare per l'ordine, anche con la violenza, e quello invadente dei Fratelli musulmani, dediti a varie assistenze e all'educazione islamica.”

Origine: Da L'Egitto di oggi nella solitudine della Sfinge http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/05/17/legitto-di-oggi-nella-solitudine-della-sfinge30.html?ref=search, la Repubblica, 17 maggio 2016.