Carmelo Bene: Frasi sull'arte

Carmelo Bene era attore, drammaturgo e regista italiano. Esplorare le virgolette interessanti su arte.
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“Non sono mai nato, non mi vergogno di essere nell'equivoco italiota, non mi interessano gli italiani. Qualunque governo come qualunque arte (o tutta l'arte borghese), tutta l'arte è rappresentazione di Stato, è statale. È uno stato che si assiste fin troppo, se no alla mediocrità chi ci pensa? La mediocrità, par excellence, è proprio lo Stato. Lo Stato dovrebbe smetterla di governare, ecco. Si può dare uno Stato senza governo, mi spiego? Non deve amministrare, deve lasciarlo fare a dei privati.”

Variante: [Su un certo "sentimento anti-italiano" che sarebbe "l'ultimo snobismo di massa", C. B. risponde così:] Non mi vergogno d'essere nell'equivoco italiota. Non mi interessano gli Italiani, ecco. Qualunque governo, come qualunque arte, è borghese: tutta l'arte è rappresentazione di Stato, è statale. È uno Stato che si assiste fin troppo. "Se no alla mediocrità chi ci pensa?". La mediocrità, par excellence, è proprio lo Stato. Lo Stato dovrebbe smetterla di governare: si può dare uno Stato senza governo, mi spiego? [... ] Me ne infischio del governo, della politica, del teatro soprattutto[... ] Me ne frego di Carmelo Bene, io. Voi no, ma io sì.

“La perfetta fusione del grande attore critico e l'istrione cabotin che, in continuum, si assume il compito di complicare la vita del grande attore”

... ] L'istrione ha il compito di sgambettare il disegno che il grande attore critico sta allora tracciando sulla scena [... ] Il non-attore è l'artefice per eccellenza: carisma a parte, la sua presenza in scena è poesia. Tutto il resto è teatro. (pag. 1026)

“È decorazione l'arte, è volontà di esprimersi.”

Origine: Linguaggio http://it.youtube.com/watch?v=AkcqYUg19Yg&feature=related,

“Quando i gazzettieri scrivono "Shakespeare oltraggiato", "Wilde tradito"”

a parte che il tradimento è la cosa più nobile che si possa fare, soprattutto in teatro – ...bisognerebbe vedere, bisognerebbe sempre chiedere di quale Shakespeare parlano. C'è lo Shakespeare dei romantici. Se questi signori hanno avuto il merito nell'ottocento (gli italiani, i tedeschi, inglesi) di riscoprire il teatro elisabettiano (Marlowe, quindi Shakespeare soprattutto) però l'hanno anche intabarrato in questi loro mantellacci shilleriani, coi quali i personaggi, le situazioni, il mondo di Shakespeare, il teatro elisabettiano non ha niente a che spartire...

“Rocca disse una volta davanti a Franco Ruggeri: – "Ma senti, di Carmelo Bene ce ne sta uno solo, chiaramente; gli altri sono tanti." – "Ma sono mediocri."”

"D'altra parte" dice "di te ce n'è uno solo ma se non ci pensiamo noi (noi Ministero, noi spettacolo del governo), se non ci pensiamo noi, alla mediocrità chi ci pensa? Vi direi: "Meditate"; ma siccome appartiene alla bagarre della polemica del sociale, del mondano, allora: "Non ci pensate più. Dimenticate. Non ho detto niente".