Frasi di Cornelia Funke

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“Io non credo fondamentalmente a nessuno, ormai dovresti saperlo. Siamo tutti bugiardi quando serve.”

“I libri amavano tutti coloro che li aprivano, offrivano protezione e amicizia senza pretendere nulla in cambio. Non ti abbandonavano mai, nemmeno quando li maltrattavi.”

“E allora? Tutti gli scrittori sono svitati!”

“Sai bene quanto il fuoco sia facile a offendersi.”

“Come Mo aveva detto un giorno, scrivere storie, in fin dei conti, ha un po' a che fare con la magia.”

“Mai prima di allora, però, aveva incontrato qualcuno che scriveva le frasi che ne riempivano le pagine. Persino di alcuni dei suoi libri preferiti non sapeva nemmeno il nome dell'autore, né tanto meno aveva idea di che aspetto avesse. Sempre e solo i personaggi scaturiti da quelle magiche parole aveva visto con gli occhi della fantasia, mai chi stava dietro, chi li aveva inventati.”

“Certi libri vanno assaporati lentamente, altri divorati in un sol boccone. E solo alcuni, pochi, vanno masticati per digerirli completamente.”

“Una storia cambia continuamente vestito. Una storia cresce e germoglia come un qualcosa di vivo! Quelle che vengono chiuse nei libri, invece? Sì, magari vivono più a lungo, ma prendono vita solo quando i libri vengono aperti. Sono suoni pressati tra i fogli, e solo una voce può dar loro fiato!”

“Lì i libri erano ammassati dappertutto. Non erano solo sugli scaffali come nelle altre case, no: da loro erano accatastati sotto i tavoli, sulle sedie, negli angoli più remoti. Ce n'erano in cucina e in bagno, sul televisore e nell'armadio; pile basse e pile alte. Grossi, piccoli, vecchi, nuovi… libri e ancora libri. Accoglievano Meggie sulla tavola apparecchiata per la colazione, invitanti; l'aiutavano a scacciare la noia… e qualche volta la mandavano lunga distesa per terra!”

“I libri la rincuoravano quando era triste e scacciavano la noia mentre Mo tagliava, rilegava, incollava pagine ormai logore, rese fragili da anni e anni d'uso sotto le innumerevoli dita che le avevano sfogliate.”

“«Cara Elinor, evidentemente lei è nata nella storia sbagliata» osservò Dita di Polvere. Erano le prime parole che pronunciava dall’inizio del viaggio.
«Nella storia sbagliata? Vorrà dire nell’epoca sbagliata. Sì, anch’io l’ho pensato spesso».
«La chiami un po’ come le pare» replicò lui.”

“La sete di storie diminuiva se si poteva viverne una?”

“Voglio dire che io fiuto le belle storie a chilometri di distanza. Quindi non tenti di nascondermene una. Sputi fuori, forza, e in cambio si guadagna una fetta di questo fantastico dolce con i buchi - soggiunse in tono scherzoso.”

“Le storie non finiscono mai veramente ... anche se ai libri piace fingere che lo facciano. Le storie vanno sempre avanti. Non finiscono nell'ultima pagina, così come non iniziano nella prima pagina.”

“Nulla è eterno, Balbulus. E che cosa c'è di meglio, per le parole, che essere cantate in giro? Sì, certo, ogni volta mutano, hanno una melodia diversa. Ma non è questo il bello?”

“Da dove devo cominciare? Intanto, va chiarita subito una cosa fondamentale: un romanziere non scrive mai tutto quello che sa sui suoi personaggi. I lettori non devono venire a sapere tutto. Alcuni aspetti è meglio che restino un segreto fra lo scrittore e le sue creature.”

“E Mo cominciò a riempire la quiete notturna di parole. Le attirava fuori dalle pagine come se non stessero aspettando altro che la sua voce: lunghe e corte, aspre e dolci, sibilanti e gutturali. Danzavano per la stanza, solleticavano la pelle, dipingevano figure di vetro colorato nel vuoto.”

“Depose sul tavolo la cartella in cui teneva i risguardi da inserire prima del frontespizio e prese a sfogliarli con aria assente. «Ogni libro dovrebbe cominciare con una pagina vuota» aveva detto una volta a Meggie. «Meglio se scura: rosso scuro, blu scuro, a seconda del colore della copertina. Quando apri il libro, è come se fossi a teatro. Il sipario copre il palcoscenico. Tu lo tiri da parte e ha inizio la rappresentazione.»”

“Ciò che un libro avrebbe potuto raccontarle non l'aveva mai intimorita. Anzi, di solito non vedeva l'ora di lasciarsi trasportare in un mondo nuovo, inesplorato, e la sua curiosità era tale che si metteva a leggere nei momenti meno opportuni.”

“Gli adulti non si ricordano com'era essere bambini.
Anche quando sostengono il contrario. No, non lo sanno più. Credimi.
Hanno dimenticato tutto.
Come sembrava grande allora il mondo.
Come poteva essere faticoso anche solo arrampicarsi su una sedia.
E come ci si sentiva a dover guardare sempre in alto? Dimenticato.
Non lo sanno più.
Anche tu lo dimenticherai.
Talvolta gli adulti parlano di com'era bello essere bambini.
Sognano persino di tornare bambini.
Ma cosa sognavano quando erano bambini?
Tu lo sai?
Io credo che sognassero di diventare finalmente adulti.”

“I libri devono essere pesanti perché dentro hanno il mondo intero.”

“Sai bene come finiscono gli eroi. Non hanno né mogli né figli, e non diventano vecchi.”

“Non c'è niente che sappia consolare meglio di qualche pagina ben scritta quando sei lontano da casa, vero?”

“La paura ha tutto un altro sapore quando la si vive dal vero, Meggie, e giocare all’eroe non era così divertente come mi ero immaginato.”

“Quando lui la baciò di nuovo, il cuore di Volpe si mise a battere forte. O era quello di Jacob? Dal giorno in cui l'aveva liberata dalla trappola, non li distingueva più veramente.”

“Il punto è che credi troppo volentieri a ciò che vuoi credere.”

“Non far dimenticare all'altro chi era. Dell'amore faceva parte anche questo.”

“C'era una volta… le fiabe non cominciano così per niente, Will. Ma il "poi vissero per sempre felici e contenti" ce lo si deve guadagnare.”

“«Non sembrano luoghi pericolosi» constatò mentre superavano l’ennesima casetta rosa.
«Perché guardi sempre a sinistra!» le disse Dita di Polvere. «Tutte le cose hanno un lato chiaro e uno scuro. Da’ un’occhiata a destra».”

“Faccio volentieri delle promesse, specialmente quelle che non posso mantenere.”

“Interrogare un prigioniero era un processo elaborato. Somigliava a una danza, un passo indietro lento, poi uno avanti veloce, e di nuovo indietro. Lento, veloce, lento.”

“A volte persino chi guarisce viene trasformato in un macellaio dalla tenebra di questo mondo.”

“Mia madre diceva di non fidarmi dei Fauni. A volte sono buoni, altre volte no…”

“Ecco a cosa servivano i coltelli per le donne: a tagliare il cibo destinato agli uomini che usavano i loro coltelli per uccidere… uccidere i mariti, i figli e le figlie di quelle donne.”

“Gli uomini erano creature così vulnerabili, senza pelliccia né squame a proteggere le loro morbide carni. Così Vidal applicava con dedizione ogni mattina per trasformarsi in una bestia più pericolosa.”

“Gli esseri umani facevano domande su tutto, ma di solito non erano bravi neppure la metà a trovare le risposte.”

“I bambini si accorgono di certe cose, perché tutto ciò che fanno è osservare, e nascondersi dalle tempeste create dagli adulti. Le tempeste e gli inverni.”

“Il Fauno non credeva ai libri. Era molto più vecchio del più antico manoscritto nella biblioteca della regina e poteva legittimamente affermare di sapere molte più cose sul mondo di tutte le pagine ingiallite.”

“Le biblioteche non custodiscono i segreti: li rivelano.”

“Nobody loves only once.”

“Nothing chased nightmares away faster than the rustle of printed paper.”

“They wouldn't tell Scipio how much of the counterfeit cash was left since, as Riccio put it, 'You're a detective now, after all.”

“Don't let it worry you, not being able to speak,'Dustfinger had often told her. 'People tend not to listen anyway, right?”

“Farid had brought an invisible guest with him.
Fear.”

“He flung his arms around her neck, but only once he saw Silvertoungue's back was turned. He never knew with fathers. "I'll save him, Meggie!" he wispered in her ear. "I'll bring Dustfinger back. This story will have a happy ending. I swear!”

“Beauty and fear make uneasy companions”

“My dear Elinor, you were obviously born into the wrong story,” said Dustfinger at last.”

“What's that sticky stuff called?

Basta: Duct tape.
Yes, duct tape. I love duct tape.”

“Killing is easy," said Mo, "Dying is harder…”

“As Mo had said: writing stories is a kind of magic, too.”

“He wants to be grown-up. How different dreams can be! Nature will soon grant your wish.”

“But after all, the villains are the salt in the soup of a story.”

“He longed for the deep as she longed for the night sky and for white lilies floating on water -- although she still tried to convince herself that love alone could feed her soul.”

“The night belongs to beasts of prey, and always has. It's easy to forget that when you're indoors, protected by light and solid walls.”

“I remember the feeling. Whenever my father got so absorbed in a book that we might have been in visible I felt like taking a pair of scissors and cutting it up.”

“Let's be off before he gets his great horsey teeth into my poor lines of verse!”

“Let's run away to Venice, and hide out in an old movie theater. We can dye our hair blonde, so no one will ever find us!”

“Since when does the butterfly ask about the caterpillar?”

“She had found him and was bringing back his thanks. Nor did she forget to mention that he had assured her that she was indeed the most beautiful fairy he had ever set eyes on.”

“When the heart craved something so forcefully, then reason became nothing but helpless observer.”

“Yes, I do enjoy walking at night. The world’s more to my liking then, not so loud, not so fast, not so crowded, and a good deal more mysterious.”