“Il gatto è la vita dei mobili.”
11 febbraio 1899; Vergani, p. 151
Diario 1887-1910
“Il gatto è la vita dei mobili.”
11 febbraio 1899; Vergani, p. 151
Diario 1887-1910
“La nostra bontà non è che la nostra cattiveria che dorme.”
2 giugno 1900; Vergani, p. 169
Diario 1887-1910
“I contadini non invidiano il padrone del castello: ma invidiano il vicino che ha fatto fortuna.”
9 agosto 1906; Vergani, p. 239
Diario 1887-1910
“La guerra non è forse altro che la rivincita delle bestie che noi abbiamo ucciso.”
30 luglio 1891; Vergani, p. 48
Diario 1887-1910
“Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.”
13 aprile 1895; Vergani, p. 95
Diario 1887-1910
28 maggio 1904; Vergani, p. 218
Diario 1887-1910
16 giugno 1902; Vergani, p. 198
Diario 1887-1910
“La vita porta a tutto, a condizione di uscirne.”
8 gennaio 1901; Vergani, p. 177
Diario 1887-1910
“Piccole nuvole bianche salgono laggiù come se si tosasse la lana sulla schiena delle colline.”
1 luglio 1894; Vergani, p. 77
Diario 1887-1910
“Quarantaquattro anni è l'età in cui si comincia a non poter più sperare di vivere il doppio.”
21 febbraio 1908; Vergani, p. 262
Diario 1887-1910
“Amici. Ci si vede troppo, ci si vede meno, non ci si vede più.”
9 aprile 1894; Vergani, p. 74
Diario 1887-1910
“In fondo ad ogni patriottismo c'è la guerra: ecco perché io non sono un patriota.”
14 giugno 1899; Vergani, p. 153
Diario 1887-1910
“Gli ultimi versi di Verlaine. Non è più una scrittura: è un gioco di dadi fatto con le parole.”
1 ottobre 1897; Vergani, p. 133
Diario 1887-1910
“Ogni anno, un difetto in più. Ecco il nostro solo progresso.”
10 ottobre 1903; Vergani, p. 209
Diario 1887-1910
“Allegro come quando piove e si sa che un amico è fuori e se la prende tutta.”
10 agosto 1895; Vergani, p. 95
Diario 1887-1910
“La morte degli altri ci aiuta a vivere.”
5 ottobre 1892; Vergani, p. 60
Diario 1887-1910
“Fra il mio cervello e me resta sempre uno strato dove non riesco a penetrare.”
23 febbraio 1910; Vergani, p. 282
Diario 1887-1910