Publilio Siro: Nord-Est (pagina 3)

Publilio Siro è scrittore e drammaturgo romano. Esplorare le virgolette interessanti su nord-est.
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“Il male più grande è quello che si nasconde alla vista.”
Gravius malum omne est, quod sub aspectu latet.

Più grave quel male che si maschera ai nostri occhi.
Sententiae

“È ben più pericoloso il nemico che si nasconde nel nostro cuore.”
Gravior est inimicus, qui latet in pectore.

Il nemico peggiore è quello che si nasconde nel tuo cuore.
Sententiae

“La sottomissione alla consuetudine è cosa gravissima.”
Gravissimum est imperium consuetudinis.

Grandissima è la forza dell'usanza.
Sententiae

“Una grave accusa anche se fatta con leggerezza, nuoce.”
Grave crimen, etiam leviter cum est dictum, nocet.

Un'accusa grave nuoce anche se è fatta per scherzo.
Sententiae

“Aimè che tristezza essere offeso da colui del quale non puoi lamentarti.”
Heu quam miserum est ab eo laedi, de quo non possis queri!

Oh che malora essere offeso da chi non puoi accusare.
Sententiae

“Aimè quanto è triste il dolore che nel tormento on ha voce!”
Heu dolor quam miser est, qui in tormento vocem non habet!

Oh quanto è disgraziato chi deve soffrire senza poter parlare!
Sententiae

“Aimè, che tristezza imparare a servire là dove hai imparato a comandare!”
Heu quam miserum est discere servire, ubi sis doctus dominari!

Oh quanto è duro dover imparare a servire quando si è imparato a comandare!
Sententiae

“È preferibile sopportare un erede che cercarlo!”
Heredem ferre utilius est quam quaerere.

È meglio sopportare un erede che già si ha, piuttosto che cercarne uno nuovo.
Sententiae

“La bontà è la miglior forma di lotta!”
Humanitatis optima est certatio.

La cosa più bella e gareggiare in umanità.
Sententiae

“Aimè, il rimorso e una pesante schiavitù!”
Heu conscientia animi gravis est servitus!

Quale grave schiavitù dell'animo è il senso di colpa!
Sententiae

“Il rimedio per i torti è di dimenticarli.”
Iniuriarum remedium est oblivio.

Unico rimedio alle offese è dimenticare!
La dimenticanza è il rimedio alle offese.
Sententiae

“Verso nessuno l'avaro è buono, meno ancora verso se stesso!”
In nullo avarus bonus est, in se pessimus.

L'avaro non è buono per nessuno; ancor meno per sé stesso.
Sententiae

“L'avidità, per chi vive in mezzo alle ricchezze, è una povertà organizzata!”
Instructa inopia est in divitiis cupiditas.

L'avidità del ricco è una povertà organizzata.
Sententiae

“Nella miseria la vita stessa è una offesa!”
In miseria etiam vita contumelia est.

In miseria è uno scherno anche la vita.
Sententiae

“È sbagliata la fretta nel giudicare!”
In iudicando criminosa est celeritas.

Nel giudicare la fretta è colpevole.
Sententiae

“Per quanto il nemico sia umile è della persona intelligente temere!”
Inimicum quamvis humilem docti est metuere.

È cosa saggia temere anche il nemico debole.
Sententiae

“Nel cattivo anche lo stesso riso è un'offesa!”
In calamitoso risus etiam iniuria est.

Per chi è pieno di disgrazie il riso è già una offesa.
Sententiae

“È umano perdonare se quello acui si perdona è pentito!”
Ignoscere hominum est, ubi pudet cui ignoscitur.

L'uomo è incline a perdonare chi si vergogna della sua colpa.
Sententiae

“Nelle situazioni difficili l'audacia è tutto!”
In rebus dubiis plurimi est audacia.

Nelle circostanze critiche l'audacia è tutto.
Sententiae

“Non sono apprezzati i benefici ai quali la paura è compagna!”
Ingrata sunt beneficia, quis comes est metus.

I benefici sono poco graditi se accompagnati da paura.
Sententiae