Scipione Maffei: Atto

“Chi non attende al suo, invita | Gli altri ad attendervi, e patisce spesso | Quel che vuol fare, e di mal nasce male.”

“Vengono dalla dote le saette, | non dall'arco sognato di Cupìdo.”

“Incruenta morte non appaga i Tiranni.”

“Onesta è sempre la causa | di colui, che parla solo.”

“Ciò ch'è ben fare, differire è male.”

“Il vulgo sciocco | Vuol sempre a parte d'ogni cosa i Dei.”

“Pazzo è 'l Nocchier, che non seconda il vento.”

“Tutto s'ottien, quando Prudenza è guida.”

“Non si lodan le imprese, che dal fine.”

“Non tutti i mali | Vecchiezza ha eco: che restando in calma | Dalle procelle de gli affetti il core, | Se gli occhi foschi son, chiara è la mente, | E se vacilla il pie', fermo è 'l consiglio.”

“Tutto | Tutto l'oro del Mondo, e tutti i Regni | Darei per giovinezza.”

“O cieca gioventù! dove ti guida | Sconsigliato furor?”

“Qual fede? o figlio, or non son più quei tempi; | A tempo mio ben si vedea, ma ora | Troppo intristito è 'l Mondo, e troppo iniqui | Gli uomini son fatti.”

“Parmi Merope udir, di lei tu prendí | Cura e s'ancor contrasta, un ferro in sen | Vibrale al fine; e se con me non vuole, | A far sue nozze con Pluton sen vada.”

“Amico, il Mondo tutto è pien di guai: | Terra è facile cangiar, ma non ventura.”

“Miser chi crede | (E pur chi non lo crede?) i giorni suoi | Menar lieti, e tranquilli. È questa vita | Tutta un inganno; e trapassar si suole | Sperando il bene, e sostenendo il male.”