“I quattro dialoghi più propriamente speculativi della Causa concernono la definizione dei tre termini enunciati nel titolo: "causa" e "principio" sono intesi, rispettivamente, come la "forma" e la "materia" che, indissolubilmente unite, costituiscono l'"uno", cioè il "tutto". Movendo dalla critica dei postulati della tradizione aristotelica, e non senza ricorso alle formulazioni di stampo neoplatonico ed ermetico, il B. giunge in tal modo a fornire una originale base teoretica alla propria cosmologia già in parte enunciata nella Cena e di lì a poco elaborata nei dialoghi De l'infinito.”
Giovanni Aquilecchia
Argomenti
tre-giorni , conferenza-stampa , arte , base , causa , cena , cosmologia , cosmologo , critico , definizione , dialogo , elaborato , ermetico , forma , formulazione , infinito , intesa , materia , modo , originale , parte , postulato , principe , principio , quattro , ricorso , stampo , termine , titolo , tradizione , poco , proprioGiordano Bruno 248
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Origine: Dal discorso tenuto a San Clemente il 3 aprile 1971; citato come epigrafe del romanzo di Philip Roth La nostra gang, traduzione di Norman Gobetti, Einaudi, Torino, 2015, p. 5. ISBN 978-88-06-22731-9