“n tutto quel fragore io sentii il suono della punta di bronzo che cadeva sul legno della tolda. E Aiace capì. Che quello era il mio giorno, e che gli dei erano con me. Indietreggiò, finalmente, lo fece, indietreggiò. E io salii su quella nave. E le diedi fuoco.
E' in quelle fiamme che mi dovete ricordare. Ettore, lo sconfitto, lo dovete ricordare in piedi, sulla poppa di quella nave, circondato dal fuoco. Ettore, il morto trascinato da Achille per tre volte intorno alle mura della sua città, lo dovete ricordare vivo, e vittorioso, e splendente nelle sue armi d'argento e di bronzo. Ho imparato da una regina le parole che adesso mi sono rimaste e che voglio dire a voi: ricordatevi di me, ricordatevi di me, e dimenticate il mio destino.
(Ettore, "Omero, Iliade")”
Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019.
Storia
Argomenti
argento , sconfitto , legno , due-giorni , fuoco , destino , fiamma , parola , parola-chiave , tre-giorni , suono , voglia , fragore , nave , regina , poppa , morto , vittorioso , bronzo , giorno , dire , volte , città , punta , vivoAlessandro Baricco 459
scrittore e saggista italiano 1958Citazioni simili

Valerio Magrelli
(1957) poeta italiano
Origine: Da 11 settembre 2001, la Repubblica, 3 novembre 2001; ora in Disturbi del sistema binario, Einaudi, Torino 2006.

“Mauro Covacich, La città interiore, La nave di Teseo, 2017”
Mauro Covacich
(1965) scrittore italiano
Bibliografia