“Ateo non giurerei che sia stato, piuttosto uno dei tanti cristiani e cattolici per nascita e per abitudine. Fu sicuramente un indifferente e se dentro di sé ebbe dei turbamenti, dei dubbi, non furono di carattere religioso. Si aggiunga che nutriva le radicali superstizioni popolari romagnole contro i preti e le tonache in genere: anche negli anni dello splendore, anche in momenti di grande impegno sociale o in situazioni pubbliche di rilevo, fu osservato far gesti e atti di scongiuro disdicevolissimi, perché noti a chiunque tanto più suscitatori di meravigliate perplessità se veduti compiere da un capo del governo. E tutto ciò perché, d'un tratto, aveva notato un prete.”

Capitolo I, p. 8
Mussolini tale e quale

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“Disfunzione religiosa
È un turbamento della psiche | mai capitato finora: | ha gettato la tonaca alle ortiche… | è diventato suora.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, L'osso sacro, p. 60

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“Io non sono un ateo dogmatico, perché l'ateismo è piuttosto una convinzione, non un sapere. E sono un vero ateo, perché assumo i valori morali delle tre grandi religioni, in particolare quella giudaico-cristiana.”

André Comte-Sponville (1952) filosofo francese

Origine: Dall' intervista a ABC.es http://www.abc.es/20110331/cultura/abcp-comte-sponville-raices-cristianas-20110331.html del 1° aprile 2011; citato in Il filosofo ateo Comte-Sponville: «le radici cristiane sono un'evidenza storica» http://www.uccronline.it/2011/06/28/il-filosofo-ateo-comte-sponville-%C2%ABle-radici-cristiane-sono-unevidenza-storica%C2%BB/, UCCRonline.it, 28 giugno 2011).

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“Il momento adatto per influenzare il carattere di un bambino è all'incirca cento anni prima della sua nascita.”

William Ralph Inge (1860–1954) docente, scrittore, religioso (prete anglicano)

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“La satira è sempre stata un linguaggio di minoranza, per pubblici stretti, piuttosto radicali e piuttosto colti. La comicità è popolare, la satira assai raramente. La comicità è universale, perché accomuna, la satira non può esserlo perché divide.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

da La vocazione minoritaria dei vignettisti diventati eroi, 14 gennaio 2015, p. 36
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