“Che imbecilli. Mi ripugna il pensare che sto per rivedere le loro facce ottuse e piene di sicurezza. Legiferano, scrivono romanzi populisti, si sposano, hanno l'estrema stupidità di fare figli. E frattanto la grande natura incolta s'è insinuata nella loro città, s'è infiltrata dappertutto, nelle loro case, nei loro uffici, in loro stessi. Non si muove, si mantiene ferma in essi, essi vi stan dentro in pieno, la respirano e non la vedono, credono che sia fuori, a venti miglia dalla città. Io la vedo, questa natura, la vedo… So che la sua sottomissione è pigrizia, so ch'essa non ha leggi: quella che scambiano per la sua costanza… Non ha che abitudini, e le può cambiare domani.”
2003, p. 197
La nausea
Argomenti
stupidità , leggi , abitudine , costanza , domani , grande , imbecille , infiltrato , miglio , natura , ottuso , pieno , pigrizia , populista , romanzo , sicurezza , sottomissione , ufficio , venti , città , fareJean Paul Sartre 94
filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario franc… 1905–1980Citazioni simili

da una lettera alla moglie del 20 gennaio 1970
Posta fatta in casa

Il re prega


Origine: Viaggio in Italia, p. 43

da E penso a te, lato A, n. 3
Umanamente uomo: il sogno

“Le più belle pagine sulla campagna si scrivono in piena città.”
25 novembre 1887; Vergani, p. 13
Diario 1887-1910