“Perché del resto nessuna lingua viva ha, né può avere un vocabolario che la contenga tutta, massime quanto ai modi, che son sempre (finch'ella vive) all'arbitrio dello scrittore. E ciò tanto più nell'italiana (per indole sua). La quale molto meno può esser compresa in un vocabolario, quanto ch'ella è più vasta di tutte le viventi […].”
2288-2398, 29 marzo 1822; 1898, Vol. IV, pp. 216-217
Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020.
Storia
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Cesare Pavese
(1908–1950) scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano
Lettera ad Augusto Monti, Reaglie, agosto 1926, p. 8