da Lettera a Francesco Vettori, Firenze, 10 dicembre 1513, in Tutte le opere, a c. di M. Martelli, Firenze, Sansoni, 1971; citato in Classici italiani http://www.classicitaliani.it/machiav/mac64_let_05.htm
Variante: Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
“Venuta la sera mi ritorno a casa, ed entro nel mio scrittoio; ed in sull'uscio mi spoglio quella veste contadina, piena di fango, e di loto, e mi metto panni reali e curiali, e rivestito condecentemente entro nelle antiche corti degli antichi uomini, dove da loro ricevuto amorevolmente mi pasco di quel cibo, che solum è mio, e che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandare della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono; e non sento per quattr'ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte; tutto mi trasferisco in loro.”
da Lettera a Francesco Vettori, in Opere complete, vol. 1, Editore Ernesto Oliva, Milano, 1850, p. XIX
Argomenti
amore , cibo , uomini , morte , affanno , antico , azione , completo , contadino , editor , editore , editoria , fango , lettera , noia , oliva , quattro , ragione , ricevuta , ritorno , sera , spoglia , tempo , uscio , vergogna , veste , casa , venuta , umanità , piena , povertàNiccolo Machiavelli 127
politico, scrittore, storico italiano 1469–1527Citazioni simili
da Essai sur l'histoíre du droit naturel, pp. 118-119; citato in Miglio 2001, p. XXI
da I grandi trovatori, p. 137
Scritti italiani e italici
“Questo triste mondo, che veste chi è vestito e spoglia gli ignudi.”
da Il Gran teatro del mondo; citato in Focus n. 73, p. 166