“La riconoscente Verona gli avea già fallo erigere un busto coll'epigrafe: A Scipione Maffei ancora vivente; iscrizione al dir del Voltaire, bella nel suo genere al par di quella che si legge in Montpellier: A Luigi XIV dopo la morte; perché le lodi largite al privato vivente mostrano che le sue virtù hanno vinto il livore, mentre quelle che si tributano al principe ancora spirante possono essere un effetto della vile adulazione, e non soglion esser sincere se non quando cessò la sua possanza. Né ci dobbiamo maravigliare che tanti onori abbian fatto inorgoglire il Maffei, di cui si narra che un giorno chiedesse ad una colta dama: Che pagherebbe ella a saper quanto so io? Al che ella prontamente rispose : Pagherei assai più a saper quanto ella non sa.”

Vol. III, p. 17
Storia della Letteratura Italiana

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Giuseppe Maffei 15
pittore e architetto, storico e critico letterario italiano. 1821–1901

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“Epitaffio (s. m.). Iscrizione tombale che dimostra chiaramente come le virtù acquisite con la morte abbiano effetto retroattivo.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 75
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“Il più gran difetto dello scrittore vivente è di non essere ancora morto. Io appartengo alla categoria dei Melville, degli Wilde. Reietti finché sono in vita.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

dall'intervista di Silvia Sereni, Perché sono il più grande, Epoca, 9 marzo 1993
Citazioni tratte da interviste

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