“E te pur, dolce amico, e te pur prende | del mio soffrir pietade; ed in me fitto | lo sguardo, mostri che il dòlor ti fende | di che misero io porto il coi- trafitto. || Né la virtù che agli altrui mali intende, | in te si spense al meditar lo scritto | del fiero vate che in sentenze orrende | di Farsaglia cantò l'alto delitto.”
da Al sig. conte Francesco Cassi, p. 18
Poesie varie
Origine: Vincenzo Monti, Poesie varie, Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni, Milano 1834.
Citazioni simili

“Potrei perfino convincermi a sposarmi, pur di liberarmi di te.”
da Bollettino dell'Istituto F.M.I. 1929, p. 23

Origine: Citato in André Maurois, La prima "Lady" stregata da Byron