“Se il desiderio stimola l'invenzione, può, tuttativa, indurci a una presunzione d'onnipotenza e divenire per questo cagine di inganno. Ci fa dimenticare che siamo potenze finite: infatti, la nostra potenza è infinitamente superata dalla potenza delle cause esterne; quindi, come direbbe Spinoza, non abbiamo un potere assoluto di adattare al nostro uso (ad nostrum usum adaptandi) le cose che son fuori di noi. Siamo perciò destabilizzati da dentro e da fuori: dalle pulsioni che premono e dalle affezioni che dall'esterno ci condizionano. E dal momento che non sappiamo quanta potenza siamo, il desiderio riesce a metterci in moto a nostra insaputa, aggirando la coscienza. Ne è prova il fatto che ci troviamo spesso agitati, turbati, o anche felici, senza sapere perché. Di qui un'instabilitas che ci tocca governare. È questa la ragione per cui il desiderio, di per sé positivo, non va passivamente assecondato. Non va però neppure negato: deve essere, semplicemente, bene amministrato. Bisogna dare misura alle molteplici potenze che ci agitano. Per dirla con Nietzsche, "grandezza significa: dare una direzione". Per far questo sono necessarie le virtù.”
Origine: F. Nietzsche, Umano troppo umano I, 521, in Opere, vol. IV, t. II, adelphi, milano 1965, p. 275.
Origine: L'edificazione di sé, p. 18-19
Argomenti
affezione , agitata , assoluto , bene , bisogno , coscienza , desiderio , direzione , divenire , essere , esterno , fatto , grandezza , inganno , insaputa , invenzione , misura , momento , moto , onnipotenza , potenza , potere , presunzione , prova , pulsione , ragione , sapere , stimolo , uso , virtùSalvatore Natoli 20
accademico e filosofo italiano 1942Citazioni simili
Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 285
73-74
Tantrāloka, Capitolo I
Origine: Citato in Vijñānabhairava 2002, p. 52
Origine: Traduzione di Raniero Gnoli, 1980.

“Se ognuno di noi non libera la potenza d'amore che è dentro di lui, è colpevole!”
Pane quotidiano – novembre/dicembre 2008