“Se il desiderio stimola l'invenzione, può, tuttativa, indurci a una presunzione d'onnipotenza e divenire per questo cagine di inganno. Ci fa dimenticare che siamo potenze finite: infatti, la nostra potenza è infinitamente superata dalla potenza delle cause esterne; quindi, come direbbe Spinoza, non abbiamo un potere assoluto di adattare al nostro uso (ad nostrum usum adaptandi) le cose che son fuori di noi. Siamo perciò destabilizzati da dentro e da fuori: dalle pulsioni che premono e dalle affezioni che dall'esterno ci condizionano. E dal momento che non sappiamo quanta potenza siamo, il desiderio riesce a metterci in moto a nostra insaputa, aggirando la coscienza. Ne è prova il fatto che ci troviamo spesso agitati, turbati, o anche felici, senza sapere perché. Di qui un'instabilitas che ci tocca governare. È questa la ragione per cui il desiderio, di per sé positivo, non va passivamente assecondato. Non va però neppure negato: deve essere, semplicemente, bene amministrato. Bisogna dare misura alle molteplici potenze che ci agitano. Per dirla con Nietzsche, "grandezza significa: dare una direzione". Per far questo sono necessarie le virtù.”

Origine: F. Nietzsche, Umano troppo umano I, 521, in Opere, vol. IV, t. II, adelphi, milano 1965, p. 275.
Origine: L'edificazione di sé, p. 18-19

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“L'amore assoluto lo portiamo dentro di noi in potenza, ma nella realtà non vi è che l'istinto sessuale.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 285

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“Se ognuno di noi non libera la potenza d'amore che è dentro di lui, è colpevole!”

Oreste Benzi (1925–2007) presbitero italiano

Pane quotidiano – novembre/dicembre 2008

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