Frasi di Piero Martinetti
Piero Martinetti
Data di nascita: 21. Agosto 1872
Data di morte: 23. Marzo 1943
Piero Martinetti è stato un filosofo, storico della filosofia e accademico italiano.
Fu professore di filosofia, in particolare filosofia teoretica e morale; si distinse per essere stato uno dei pochi docenti universitari, nonché l'unico filosofo universitario italiano, che rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo.
Frasi Piero Martinetti
„Le riflessioni d’un antico imperatore romano non hanno per noi tanto valore se non perché in Marco Aurelio non troviamo soltanto il romano od il filosofo stoico, ma uno spirito universalmente umano: è la ragione che si solleva sopra le differenze di luogo e di tempo e parla a noi con un linguaggio eterno.“
Origine: Breviario spirituale, p. 16
„Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.“
Origine: Pietà verso gli animali, pp. 131-132
„Oggi domenica 23 gennaio 1932 alle 14:30 è morta la povera micina bionda e nera alla quale mi ero tanto affezionato. Ricorderai sempre il suo musino innocente, i suoi occhi semplici e buoni che mi guardavano con meraviglia ingenua quando io la guardavo con tenerezza. Essi mi hanno lasciato un ricordo, un desiderio e un rimpianto di purezza e di bontà. Anch'essa vivrà in Dio! E non ho trovato al dolore cocente altro conforto che il pensiero che fra non molti anni giacerò anch'io in pace dove essa è ora, sotto l'erba verde. È sepolta a nord della magnolia. Addio cara, cara anima!“
Pietà verso gli animali, Appendice: Brevi epitaffi per i miei gatti
„Qual è il contenuto essenziale della religione filosofica? Essa è la conoscenza di Dio e delle sue leggi eterne: la nostra massima perfezione e il nostro bene supremo stanno nella conoscenza e nell'amore intellettuale di Dio. […] Finché l'uomo non ha una conoscenza intellettiva di Dio, egli apprende le sue volontà come precetti; ma quando ne ha penetrato la natura, l'obbedienza fa posto all'amore che nasce dalla conoscenza vera così necessariamente come la luce nasce dal sole.“
Origine: Da Problemi religiosi nella filosofia di B. Spinoza, in La religione di Spinoza, pp. 160-161.
„Rigorosamente parlando, anche ciò che a noi appare inanimato e materiale è un'esistenza che si partecipa della nostra esistenza, un modo di coscienza che si partecipa della nostra coscienza, un soggetto che comunica col nostro soggetto.“
Origine: Da Scritti di metafisica e di filosofia della religione, Edizioni di comunità, 1976, vol. I, p. 181.
„Comprendendo la realtà noi la trasformiamo; penetrando con l'intelligenza il male, noi lo dissolviamo.“
Origine: Da La dottrina della libertà in Spinoza, in La religione di Spinoza, p. 29.
„Ogni atto della vita non è che un lento processo di unificazione.“
Origine: Da Scritti di metafisica e di filosofia della religione, volume I, Milano, 1976.
„5 dicembre: È morta la gattina grigia di malattia. Era così giovane, graziosa e gentile. Anch'essa è nel passato che non torna! È sepolta vicino a Pasqualino.“
Pietà verso gli animali, Appendice: Brevi epitaffi per i miei gatti
„27 febbraio 1938: Di questi giorni è sparito il povero Morin, il gatto nero che ti voleva tanto bene. Ricordatelo sempre! Ricorda anche insieme a lui il povero tuo gatto dal muso bianco e nero sparito poco tempo prima. Care, care ombre!“
Pietà verso gli animali, Appendice: Brevi epitaffi per i miei gatti
„Il problema dell'avvenire spirituale si riferisce a tutti i principi senzienti che sono nel mondo sensibile; il riferire all'uomo questo privilegio è un grossolano antropocentrismo. […] sotto l'aspetto morale la rassegnazione e la mitezza con cui l'animale sopporta il suo destino può stare a pari di qualunque valore morale umano. […] Se le sofferenze inique e crudeli a cui una gran parte degli animali è soggetta non avessero alcun senso, ciò sarebbe nel più alto grado inconciliabile con la giustizia e la bontà divina. […] Questo solo sappiamo; che ciò che era degno di vivere, vivrà.“
Origine: Da Kant, Bocca, Torino, 1946, pp. 258-260; citato in Aldo Capitini, La compresenza dei morti e dei viventi, Il Saggiatore, Milano, 1966, pp. 236-237.