“Quasi sommersa da pacchi e scatoloni, una ragazzina sorride e abbassa lo sguardo con quella timidezza tipica che avvolge gli adolescenti africani quando perdono la gioiosa sfrontatezza infantile. Non sono contento. Non provo la solita voglia di partire di altre volte. Sono stanco d'Africa? Quante volte me lo sono chiesto e me lo sono scritto sui taccuini di viaggio? Tante volte quante l'ho scordato appena tornato a casa.”
Taxi Brousse. Sulle strade d'Africa
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dal DVD Greatest Video Hits 2

Lettere
Origine: In Le lettere 41-50 http://www.emilydickinson.it/l0041-0050.html, EmilyDickinson.it, traduzione di G. Ierolli.

“La mia timidezza deriva da un estremo imbarazzo che provo quando ci si occupa di me.”
30 giugno 1897

da Tre uomini a zonzo)
Variante: "Che è un Bummel?", chiese George. "Come lo tradurreste?""Un Bummel", spiegai, "lo direi un viaggio, lungo o breve, senza uno scopo, regolato dalla sola necessità di ritornare entro un certo tempo al punto da cui si è partiti. A volte si va per strade piene di movimento, a volte per campi e sentieri; a volte soli per poche ore, a volte per un po' di giorni. Ma sia lungo o breve il viaggio, in questa o quella parte, si pensa sempre che il tempo vola. Si fanno dei cenni di saluto e si sorride a quelli che passano; con qualcuno ci si ferma a parlare un po', e con qualche altro si fa un tratto di strada insieme. Ci siamo interessati a tante cose, e spesso ci siamo sentiti un po' stanchi. Ma dopo tutto, ci siamo divertiti, e ci rincresce che il viaggio sia finito."

“Anch'io voglio un figlio. Ma a volte mi chiedo, lui vorrà me?”