“Una lingua si altera o nell'interna struttura delle parole, o nell'integrità delle sue forme grammaticali. Le parole antiquandosi tendono a surrogare alle consonanti gagliarde e dure le deboli e dolci, alle vocali sonore le sorde dapprima, poi le mute; i suoni pieni s'estinguono poc'a poco e si perdono, le finali dispajono, le parole si contraggono; in conseguenza le lingue divengono meno melodiose; voci che lusingavano e riempivano l'orecchio, non offrono più che un senso mnemonico e quasi una cifra. Né basta. Il cambiamento, oltre snaturar le voci, estendesi alle forme grammaticali, che sono l'anima delle lingue, di cui le parole non sono che il corpo.”
Origine: Storia della letteratura italiana, p. 3
Argomenti
dio , altero , cambiamento , cifra , conseguenza , corpo , debole , finale , gagliardo , interno , lingua , meno , orecchio , parola , perdono , senso , sonoro , struttura , tendone , vocale , anima , poco , dolci , integritàCesare Cantù 57
storico, letterato e politico italiano 1804–1895Citazioni simili

da The Unconscious Patterning of Behavior in Society, 1928

A Leonce Curnier, Lione, 29 ottobre 1835, p. 55
Lettere
“Le persone dure d'orecchio si credono superiori a quelle sorde.”
Origine: Figli di un dio minore, p. 53
“I suoni sono meno ingannevoli delle parole.”
La signora Kirchgessner

“Quando le parole perdono di senso, i popoli perdono la loro libertà.”

da Elogio delle vocali, pp. 63-64
Foglie e pietre