“Jerry Cornelius era un giovane con i capelli lunghi, sottili e neri che gli scendevano fin sotto le spalle. Indossava una giacca lunga a doppio petto nera e un paio di pantaloni grigio scuro. Portava una cravatta di lana nera e una camicia bianca con il colletto alto. Era magro, e aveva gli occhi grandi e scuri e le dita delle mani lunghe e sottili. L'altro uomo era un indiano, grassoccio e con l'aria da gufo – con un perenne sorriso stampato sul volto, qualsiasi cosa dicesse – in maniche di camicia e pantaloni di cotone”
Fanucci, p. 9
Jerry Cornelius: Programma finale
Argomenti
giovani , sorriso , alto , aria , bianco , camice , camicia , capello , colletto , cosa , cotone , cravatta , doppio , giacca , giovane , grande , grigio , gufo , indiano , lana , magro , manico , paio , pantalone , petto , spalla , stampato , uomo , volto , altroMichael Moorcock 4
scrittore britannico 1939Citazioni simili

in risposta all'amico e maestro Rudolf Carnap; citato in Gloria Origgi, La stoffa del reale è intessuta di fatti convenzioni http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/001231a.htm, Il Sole 24 ore

1978, p. 63
Trattato di Metafisica

Origine: Da Vies des dames galantes; citato in Prosper Mérimée, Carmen, traduzione di Franco Montesanti, Garzanti Editore, 1984

Il corsaro nero
Variante: Un uomo era sceso allora dal ponte di comando e si dirigeva verso di loro, con una mano appoggiata al calcio d'una pistola che pendevagli dalla cintola.
Era vestito completamente di nero e con una eleganza che non era abituale fra i filibustieri del grande Golfo del Messico, [... ].
Anche l'aspetto di quell'uomo aveva, come il vestito, qualche cosa di funebre, con quel volto pallido, quasi marmoreo, che spiccava stranamente fra le nere trine del colletto e le larghe tese del cappello, adorno d'una barba corta, nera, tagliata alla nazzarena e un po' arricciata.
Aveva però i lineamenti bellissimi: un naso regolare, due labbra piccole e rosse come il corallo, una fronte ampia solcata da una leggera ruga che dava a quel volto un non so che di malinconico, due occhi poi neri come carbonchi, d'un taglio perfetto, dalle ciglia lunghe, vivide e animate da un lampo tale che in certi momenti doveva sgomentare anche i più intrepidi filibustieri di tutto il golfo.
La sua statura alta, slanciata, il suo portamento elegante, le sue mani aristocratiche, lo faceva conoscere, anche a prima vista, per un uomo d'alta condizione sociale e soprattutto per un uomo abituato al comando.