
Addio, Fantasia, pp. 677-678
Foglie d'erba, Addio, fantasia (secondo allegato)
in Brantôme, Vies des dames illustres, disc. III
Addio, Fantasia, pp. 677-678
Foglie d'erba, Addio, fantasia (secondo allegato)
Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 50, ISBN 88-8598-826-2.
“Strano sapersi perduti tutti i giorni e non dirsi mai addio.”
Tre cavalli
Tre Cavalli
Variante: Strano sapersi perduti tutti i giorni e non dirsi mai addio
Castelli di rabbia
Variante: E' Jun. E' Jun che se ne va. Ha un libro, in mano, che la sta portando lontano. Addio, Dann. Addio, piccolo signor Rail, che mi hai insegnato la vita. Avevi ragione tu: non siamo morti. Non è possibile morire vicino a te. Perfino Mormy ha aspettato che tu fossi lontano per farlo. Adesso sono io che vado lontano. E non sarà vicino a te che morirò. Addio, mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito. Tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te. E' una cosa che non riuscirò a spiegare mai a nessuno. Ma è così. Me la porterò dietro, e sarà il mio segreto più bello. Addio, Dann.
Origine: Da Addio a Genova, traduzione di Pier Luigi Pinelli, Sagep Editrice, Genova, 1993, p. 10. ISBN 88-7058-491-7