“6 gennaio 1904: È morta la povera gattina nera, la compagna delle triste sere e della povera mia vita. Perché l'ho pianta amaramente tutta la sera? Perché la vista di questo piccolo e caro essere immobile per sempre mi commuove e mi addolora nel più profondo dell'animo? Nella sua morte io ho pianto la gran morte di tutte le cose, dell'amore, della speranza, degli affetti più cari. Nella perdita amara io ho sentito l'amarezza irreparabile di tutte le perdite, la rivolta disperata ed inutile contro il destino che spegne successivamente intorno a noi tutto ciò che è più intensamente nostro, tutto ciò che è parte di noi. Rassegnati! E questa parola vuol dire rinuncia! Rassegnati a morire in tutto ciò che ami e preparati a soffrire le estreme amarezze!”

Pietà verso gli animali, Appendice: Brevi epitaffi per i miei gatti

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Più è caro l'Amato più è amabile e dolce [verso di noi] e più sono insopportabili la sua perdita e la sua morte.”

Enrico Suso (1295–1366) mistico tedesco

Libretto dell'eterna sapienza

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“Madre, le rime mie languenti, e povere, | deh! fa che del tuo duol tutte s'accendano: | deh! fa che i pianti, che ti veggo piovere | dalle pupille, nel mio canto scendano.”

Carlo Innocenzo Frugoni (1692–1768) librettista e poeta italiano

da Ottave rime, p. 8
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“La nera solitudine alla nera | solitudine; – il sogno alto al profondo | pensier; – la sera che è triste alla sera | che piange; – al mondo infranto il bieco mondo.”

Giovanni Camerana (1845–1905) poeta, critico d'arte e magistrato italiano

Origine: Citato in Storia della letteratura italiana, vol. V, p. 129.

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