“Polizzano o petralese, il ragazzetto di montagna era comunque «regnicolo», uno del regno, che è poi la provincia, tutta l'isola, come la misura dai suoi fastigi il fanciullo nativo di quella che fu, e sempre è nel suo cuore, la metropoli coronata, caput mundi. Egli la chiama, con l'enfasi che le spetta, Palieimmu, il regnicolo non sa sollevarsi dal suo piatto Palermu. Più radicato delle varianti di pronunzia e lessico, dei diversi giri grammaticali e fraseologici, è il contrasto dei toni. Petralese o polizzano, l'accento regnicolo, udito nella città regnante, suona rallentato, arcaico; non sale a quella veemenza del parlar palermitano, unica, che anche se i più fidi amici si fermano sul marciapiede a dialogare, ti pare siano lì lì per venire alle mani.”
Accenti, p. 266
Una Sicilia senza aranci
Argomenti
frase , accento , arcaico , contrasto , cuore , enfasi , fanciullo , isola , lessico , marciapiede , marciapiedi , metropoli , misura , montagna , nativo , palermitano , piatto , pronunzia , provincia , ragazzetto , regnante , regno , sale , variante , veemenza , cittàGiuseppe Antonio Borgese 26
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