“Se si considera che le grandi nazioni hanno impiegato secoli per costruire e consolidare la propria identità, dopo aver profuso energie nelle arti, nella letteratura, nel lavoro, nelle armi, passando attraverso salutari sconfitte e vittorie clamorose, si deve concludere che gli stati Uniti d'America, anche in questo processo, sono stati capaci di operare in fretta. Anzi, senza spendersi troppo in sottigliezze culturali o in guerre annose, se la sono cavata con una dichiarazione del loro presidente James Monroe, il quale, meno di cinquant'anni dopo la dichiarazione d'indipendenza, ha definito, senza sfumature ma con icastica efficacia, le fondamentali caratteristiche espansioniste, e in qualche modo imperialiste ante litteram, del paese.”
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Argomenti
ex-presidente , guerra , caratteristica , dichiarazione , efficacia , energia , fretta , grande , impiegato , indipendenza , lavorio , lavoro , letteratura , meno , modo , nazione , paese , presidente , processo , sconfitto , secolo , sfumatura , sottigliezza , vittoria , dopo , proprio , identitàNico Perrone 74
saggista, storico e giornalista italiano 1935Citazioni simili

2004
Origine: Citato in John Gerring e Joshua Yesnowitz, L'arrischiata scommessa di Barack Obama, traduzione di A. D. R., Le monde diplomatique – il manifesto, aprile 2008, p. 7.

Origine: Dichiarazione al gabinetto del ministro Shigeharu Matsumoto e al primo ministro giapponese Fumimaro Konoe, come riportato nel libro Eagle Against the Sun: The American War With Japan (1985) di Ronald Spector. Questa frase si dimostrerà profetica: precisamente sei mesi dopo l'attacco a Pearl Harbor, la marina giapponese soffrirà una pesante sconfitta nella battaglia delle Midway, da cui non si riprenderà più.

Discorso sullo Stato dell'Unione, 29 gennaio 2002

Origine: Citato in Stanley Karnow, Storia della guerra del Vietnam, traduzione di Piero Bairati, Rizzoli editore, Milano, 1985, p. 23

“Siamo stati sconfitti in una grande battaglia.”
Marco Pomponio: XXII, 7; 1997
M. Pomponius praetor pugna inquit magna victi sumus.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX