“Ho cercato di vedere film che non rappresentassero questi stereotipi. Il primo è stato Gioventù bruciata con James Dean, ma quello a me più caro è stato Ai nostri amori di Maurice Pialat. La forza di quel film, e di tutto il cinema di Pialat, è stata quella di evitare le trappole della narrazione e arrivare al cuore dei personaggi, lasciandoli vivere la carne e le ossa e il sangue e gli altri fluidi biologici della loro vita. Si connetteva al pubblico perché i personaggi erano le stesse persone che sedevano nel cinema. Ecco che la mia arroganza si mostra: volevo provare a me stesso di poter fare il film [Chiamami col tuo nome] come Pialat, con lo stesso punto di vista, evitando la prospettiva dello script in tre atti…”
Origine: Dall'intervista di Adriano Ercolani durante il New York Film Festival, Luca Guadagnino racconta Chiamami con il tuo nome, la nostra intervista https://blog.screenweek.it/2017/10/luca-guadagnino-racconta-chiamami-nome-la-nostra-intervista-580517.php, Blog.screenweek.it, 13 ottobre 2017.
Argomenti
fluido , punto , carne , vita , script , arroganza , bruciato , mostro , trappola , persone , fare , prospettiva , stato , forza , vivero , cuore , stereotipo , film , tre-giorni , stesso , caro , potere , primo , cinema , sangue , persona , personaggio , narrazione , pubblico , gioventù , vista , ossaLuca Guadagnino 5
regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano 1971Citazioni simili
Origine: Citato in Giovanni Berardi, Massimo Foschi: E fu Ultimo mondo cannibale... https://www.taxidrivers.it/55170/interviste/massimo-foschi-e-fu-ultimo-mondo-cannibale.html, Taxidrivers.it, 16 dicembre 2014.

da American Cinematographer dell'ottobre 1971