Variante: Dietro indicazione dei belgi, gli americani (la Cia) puntarono su Mobutu. Mobutu non si sarebbe mai rivolto a Mosca. Avrebbe fatto del Congo, diventato Zaire, una roccaforte antisovietica al centro dell' Africa. In questo senso fu un investimento proficuo per l' Occidente. Non lo fu altrettanto per il paese. Mobutu l'ha infatti saccheggiato, spogliato, rovinato.
“[Riguardo il rinominamento di Congo in Zaire:] Lo schietto Congo aveva dovuto fare largo al sibilante Zaire. Mobutu lo trovava più autentico dell'indicazione coloniale "Congo". Il Padre della Rivoluzione si era basato su uno dei più antichi documenti scritti: una cartina portoghese del sedicesimo secolo. Lì l'ampio fiume che serpeggiava nella sua terra veniva indicato come "Zaire". Ma, poco dopo il cambiamento di nome, Mobutu scoprì che si era trattato di una stupidaggine: Zaire era lo spelling sbilenco della parola nzadi, una comunissima parola che in lingua kongo significa "fiume". Quando, nei pressi della foce, i portoghesi chiesero agli indigeni come si chiamasse quella grande, vorticosa massa di acqua, quelli risposero semplicemente "fiume": nzadi, ripetevano. Zaire, capirono i portoghesi. Per trentadue anni la terra […] dovette il suo nome alla fonetica approssimativa di un cartografo portoghese di quattro secoli prima.”
Origine: Congo, pp. 357-358
Argomenti
terra , acqua , terra-terra , foce , dopo , cambiamento , grande , antico , scritta , cartina , stupidaggine , indicazione , quattro , indigeno , parola , parola-chiave , fare , pressa , pressi , nome , portoghese , secolo , padre , trattato , documento , prima , rivoluzione , lingua , poco , largo , massaia , fiume , foneticaDavid Van Reybrouck 16
scrittore, storico e archeologo belga 1971Citazioni simili
Variante: Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.
Origine: Da Africa. Dalla tirannia al Darfur le piaghe di un continente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/africa-dalla-tirannia-al-darfur-le-piaghe.html?ref=search, la Repubblica, 10 marzo 2009.

scrittore), Gli esploratori, Longanesi & C., 1970

Origine: Figlie ferite dell'Africa, p. 216
Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.
Variante: La posta in gioco sono centinaia di migliaia di profughi hutu, fuggiti dal Ruanda nel timore di una rappresaglia, dopo il genocidio dei '94. Una massa umana in bilico sul confine, respinta dai tutsi: e di cui si servono invece, come di un ariete, i superstiti dell'ex regime di Kigali, autore del massacro, ora alla ricerca di una rivincita, con l'aiuto dello Zaire. Là il dramma ruandese può essere il detonatore che fa saltare quell'autentica polveriera tribale che è l'ex Congo belga. Un paese disegnato sulle frontiere coloniali, senza tener conto della storia – non scritta – di quelle regioni: e che adesso rischia, come già accadde al momento dell'indipendenza, di andare in frantumi e di destabilizzare l'intera Africa centrale. È al tempo stesso allucinante ed esemplare. A conclusione di un secolo che ha conosciuto la morte del colonialismo, e che ora, arrivato alla fine, assiste alla non tanto lenta rovina del continente nero, questo dramma ruandese è in definitiva il risultato di quello che gli scrittori africani riuniti a Roma, nella primavera del '59, denunciarono come uno dei più gravi peccati occidentali: l'avere accettato, senza discutere, e diffuso, la nozione di un popolo, quello africano, "senza cultura". Ed anche "senza storia", perché, appunto, la si tramandava per via orale. Partendo da questo principio, coloni e (spesso) missionari hanno creato una storia africana con un calco occidentale e hanno imposto la loro cultura come se prima ci fosse stato il vuoto. Ne sono uscite delle mostruosità.

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso al primo contingente di truppe etiope per il Congo, 17 luglio 1960; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.