da Eppure sembra un uomo, n. 4
Il signor G
“La gioia di mio padre – pensavo – era quella dello scolaretto ingiustamente espulso, il quale, richiamato indietro per ordine del maestro dal corridoio deserto dove rimase per un poco di tempo in esilio, si trovi, a un tratto, contro ogni sua aspettativa, riammesso in aula fra i cari compagni: non soltanto assolto, ma riconosciuto innocente e riabilitato in pieno. Ebbene non era giusto, in fondo, che mio padre gioisse come quel bambino? Io però no. Il senso di solitudine che mi aveva sempre accompagnato in quei due ultimi mesi diventava se mai, proprio adesso, ancora più atroce: totale e definitivo. Dal mio esilio non sarei mai tornato, io. Mai più.”
Origine: Romanzi, Gli occhiali d'oro, pp. 317-318
Argomenti
ancora , aspettativa , aula , compagnia , compagno , corridoio , deserto , esilio , espulso , fondo , gioia , giusto , innocente , maestria , maestro , no , ordine , padre , pieno , scolaretto , senso , solitudine , tempo , tornata , totale , tratto , ultimo , due-giorni , bambini , poco , proprioGiorgio Bassani 84
scrittore e poeta italiano 1916–2000Citazioni simili
Parte prima, 13 giugno, p. 58
Il segno di Giona
citato ne La Stampa del 7 aprile 2008
“Perché la solitudine talvolta è la migliore compagnia,
E un breve esilio rende dolce il ritorno.”
Origine: Citato in L’appello di Liliana Segre da Verbania: “Non portate i bimbi in gita premio ad Auschwitz” http://www.lastampa.it/2018/10/23/verbania/lappello-di-liliana-segre-da-verbania-non-portare-i-bimbi-in-gita-premio-ad-auschwitz-EhKT58eXnLWOu4lRnwjmFI/pagina.html, La Stampa.it, 23 ottobre 2018.