“Negli stessi anni in cui Virgilio compone il poema destinato ad esaltare i valori tradizionali del popolo romano, Livio – secondo una felice definizione di Syme – scrive il corrispondente in prosa dell'epopea virgiliana, ponendo l'accento sull'esaltazione della Roma antica: chiaro è il suo intento di dimostrare che costumi, tradizioni ed istituzioni antiche rappresentano il fondamento dell'impero e il presupposto necessario per il suo sviluppo e per la sua sopravvivenza; e come Virgilio si sofferma con nostalgia sui costumi semplici delle antiche stirpi italiche, così Livio innalza le figure dei Romani delle origini a simbolo della potenza romana e dei suoi valori essenziali. […] È possibile, dunque, prospettare l'ipotesi che l'impiego costante di arcaismi da parte di Livio non sia semplicemente il frutto di una concessione al gusto di alcuni poeti contemporanei o un omaggio allo stile di Sallustio, ma il risultato di una precisa e costante scelta ideologica.”

—  Paolo Fedeli

da Ideologia e stile: i poetismi e gli arcaismi liviani, in Quaderni di Storia 3, 1976, p. 278
Origine: Citato in Vittorio Citti, Claudia Casali, Camillo Neri, Scrittori latini nel tempo, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 854. ISBN 978-88-08-09995-2

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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Origine: Citato in Vittorio Citti, Claudia Casali, Camillo Neri, Scrittori latini nel tempo, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 858, ISBN 978-88-08-09995-2. Vedi anche Gaetano De Sanctis, Scritti minori, vol. V, 1931-1947 http://books.google.it/books?id=ZsJSY23qm9AC&pg=PA44&dq=non+%C3%A8+e+non+vuole+essere+se+non+la+storia+del+popolo+e+dello+Stato+romano.&hl=it&ei=qFWCTpbFCoTesgap48GJDg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA#v=onepage&q=non%20%C3%A8%20e%20non%20vuole%20essere%20se%20non%20la%20storia%20del%20popolo%20e%20dello%20Stato%20romano.&f=false.

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