da Abbondanza e carenza, p. 264
Saggio sul gioco
“Le opere di Bene sono brevi, nessuno sa finire meglio di lui. Egli detesta ogni principio di costanza o di eternità. di permanenza del testo: "lo spettacolo comincia e finisce nel momento in cui lo si fa". E così, esse finiscono con la costituzione di un personaggio, non hanno altro oggetto che il processo di tale costituzione, e non vanno oltre. Finiscono con la nascita mentre in genere si finisce con la morte.”
Argomenti
morte , bene , costanza , costituzione , finire , genere , genero , meglio , momento , nascita , oggetto , permanenza , personaggio , principe , principio , processo , spettacolo , tale , testo , opere , altroGilles Deleuze 17
filosofo francese 1925–1995Citazioni simili

Variante: Ma cosa può importare ad un occidentale moderno che, per esempio, ci sia una «porta dei Cieli» in un certo luogo, od una «bocca degli Inferi» in un certo altro, dal momento che lo «spessore» della sua costituzione «psicofisiologica» è tale che assolutamente in nessuno dei due egli può provare qualcosa di speciale? Queste cose sono dunque letteralmente inesistenti per lui, il che, è sottinteso, non vuole affatto dire che esse abbiano cessato di esistere... (p.132)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 132

Origine: Il libro dei segreti, I segreti della gioia (vol. IV), p. 266
“Ho tutte le opere di Aldo Busi. Non si sa mai che finisce la carta igienica.”