“A quel punto ricordò e le lacrime gli rigarono il volto, che non era cambiato quasi niente in tutti quegli anni. Morì di lì a poco per stanchezza di esistere. Che non è il suicidio diretto ma un lasciarsi andare lentamente, giorno dopo giorno, guardando lontano verso chissà quale ricordo.”

— Mauro Corona

I fantasmi di pietra

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

Argomenti

due-giorni , tre-giorni , dio , diretta , giorno , lacrima , punto , ricordo , stanchezza , suicidio , verso , volto , dopo , poco , lontano

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Mauro Corona 32

scrittore, alpinista e scultore italiano 1950

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“E allora… quello, esattamente quello, finalmente, io lo so, sarà il posto in cui dovevo arrivare. Da lontano, da dovunque, io non ho fatto che camminare verso quel punto esatto, quel metro quadrato di legno posato sul fondo di un immenso bicchiere di vetro. Lì, quel giorno, io sarò arrivato alla fine del mio cammino. Dopo… tutto quello che accadrà dopo… non conterà più niente.”

Alessandro Baricco libro Castelli di rabbia

Castelli di rabbia

“Lo spazio è il nostro progenitore diretto, perché gli atomi e le molecole che ci formano sono arrivati un giorno qui sulla Terra dopo un lungo viaggio spaziale. […].
Guardando lontano nello spazio noi guardiamo così anche nel nostro passato.”

Piero Angela (1928) divulgatore scientifico e giornalista italiano

cap. V, p. 140
Viaggi nella scienza

“"non mi guardo indietro" mi dico | ma poco dopo neanche un metro mi volto e un ricordo mi ha già assalito.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Un altro giorno, n. 8
Ego

“Mi fa fatica parlare di lui [Lucio Dalla], ogni angolo di Bologna che giro, lì c'è un ricordo di lui. Pensa che l'ultima cosa che ha fatto è stato Sanremo, lui non voleva, l'ho quasi ricattato. E dopo 15 giorni è morto.”

Gianni Morandi (1944) cantante italiano

“I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.”

Susanna Tamaro (1957) scrittrice italiana

Va ou ton coeur te porte

“Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che un'infinitesima parte della storia della tua vita.”

Norberto Bobbio (1909–2004) filosofo, storico e politologo italiano

da De senectute e altri scritti autobiografici, Einaudi

“Ti ricordi | Michel il giorno che morì tua madre | che tu piangevi tanto che anche il cane | che ti voleva così bene non aveva il coraggio di avvicinarsi un po.”

Claudio Lolli (1950–2018) cantautore, poeta e scrittore italiano

da Michel
Aspettando Godot

“Verrà presto il giorno in cui, smarrito anche l'ultimo ricordo dell'anima, non potremo più versare sulla vita che lacrime finte.”

Mario Andrea Rigoni (1948) saggista e scrittore italiano

Variazioni sull'impossibile

“N[ives]: Cime raggiunte e ridiscese: sono il punto più lontano da casa. Da lassù guardo il giro di orizzonte e mi fermo un poco di più verso il punto cardinale da cui provengo. Resisto al desiderio di sbracciarmi e agitare un fazzoletto come fanno i naufraghi verso navi che passano lontano. In cima mi piglia nostalgia di casa. A casa penso al giorno della cima, ma posso ricordare bene lo sforzo di uscire dalla tenda, l'affanno di respirare a ottomila metri, non il piccolo spazio della cima. Le cime se ne fuggono dal ricordo, non si lasciano più visitare.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, p. 18

“E guardando i giornali con un minimo di ironia | li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia | che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso | vanno molto bene per accendere il fuoco | o per andare al cesso.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da C'è un'aria, n. 9
Io non mi sento italiano

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