“Charo lavorava senza rete da quando era nata, e Carvalho talvolta indovinava in lei il rictus canaglia di chi si difende uccidendo, o la paura di chi teme di precipitare. Lo schematismo del volto proletario è quello delle cariatidi: o il riso o il pianto. Quello della Marsè aveva la placidità logica di quella materia che si sente omologata in ogni tempo e ovunque.”

Origine: Tatuaggio, p. 155

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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Manuel Vázquez Montalbán 51
scrittore, saggista e poeta spagnolo 1939–2003

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“Com' è duro, ad altrui mostrando fuore Sereno il volto, aver tristizia e noia, E ne' sembianti riso, e pianto al core! (da Elegia”

Luigi Alamanni (1495–1556) poeta, politico e agronomo italiano

Protesta l'amore alla sua donna quantunque crudele, p. 10)
Versi e prose

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“Cara Charo, alla mia partenza per Buenos Aires per un lavoro, ho incominciato a scriverti per sciogliere un equivoco. Le cose non sono andate come tu credi, Charo. Forse dovremmo accettare che non siamo dei ragazzini e che ci giochiamo la possibilità di vivere, bene o male, gli ultimi anni che ci rimangono, senza troppa vecchiaia. Charo, cosa sarebbe per te e per me una soluzione normale? Esistono soluzioni normali dopo i cinquant'anni o rimane soltanto la paura di decadere, di invecchiare senza dignità e in solitudine? Qui tutto è finito e tutto puó ricominciare in qualsiasi momento. In ogni fine c'è un inizio come in qualsiasi posto, ma non sono ancora arrivato in nessun posto dal quale non voglia andare via, e mi fa tanta paura che tu abbia bisogno di me come di aver io bisogno di te. Forse cercheró una scusa per rimanere ancora un po' qui. Una scusa di lavoro. Trovare mio cugino. Essere pagato. Pagare i miei debiti. Sotterrare definitivamente i morti…”

Quintetto di Buenos Aires).
Variante: " Cara Charo, alla mia partenza per Buenos Aires per un lavoro, ho incominciato a scriverti per sciogliere un equivoco. Le cose non sono andate come tu credi, Charo. Forse dovremmo accettare che non siamo dei ragazzini e che ci giochiamo la possibilità di vivere, bene o male, gli ultimi anni che ci rimangono, senza troppa vecchiaia. Charo, cosa sarebbe per te e per me una soluzione normale? Esistono soluzioni normali dopo i cinquant'anni o rimane soltanto la paura di decadere, di invecchiare senza dignità e in solitudine? Qui tutto è finito e tutto può ricominciare in qualsiasi momento. In ogni fine c'è un inizio come in qualsiasi posto, ma non sono ancora arrivato in nessun posto dal quale non voglia andare via, e mi fa tanta paura che tu abbia bisogno di me come di aver io bisogno di te. Forse cercherò una scusa per rimanere ancora un po' qui. Una scusa di lavoro. Trovare mio cugino. Essere pagato. Pagare i miei debiti. Sotterrare definitivamente i morti..." (Quintetto di Buenos Aires).

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“Il riso è il sole, che scaccia l'inverno dal volto umano.”

II, VIII, IX; 1981
I miserabili
Variante: l riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.

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“Disgustato e deluso dalla società troppo presto, Moravia ha in sé, quasi confessato, un angelico volto di utopista che teme di costruire il suo sogno, in una società ove lo scetticismo e il facile riso, e il proprio stesso atteggiarsi a supreme certezze ciniche, bruciano i bruchi prima che diventino farfalle.”

Francesco Flora (1891–1962) critico letterario e scrittore italiano

Origine: Da A. Moravia, in Scrittori italiani contemporanei, Nistri-Lischi, Pisa, 1952, pp. 197-201.
Origine: Citato in Walter Binni e Riccardo Scrivano, Antologia della critica letteraria, p. 1162

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