Leggero è il tonfo d'acqua, mentre annega il mio sguardo dal riverbero rattoppato dai miei anni nella clessidra senza dolci radici.
Il mio canto senza alito ti ghermisce, ti accarezza i ricordi senza abbaini, e la linfa della tua chitarra compone iridi d'inchiostro piangenti nel rimorso.
Spoglio chiudi gli occhi insieme a me, abbandonati al trasporto del cuore, a ritroso i tuoi occhi incontreranno le mie orme nelle tue parole d'amore.
Una lauda ingenua incatenata, danza, sobbalza ancora nel buio il dubbio, ne assimila la sua luce senza fame e ne disperde le sue ceneri al vento.
È già sera sulle chiome delle colline, ma ancora briciole d'alba senza di te accozzo nei miei spazi di carta vuota, pronti a bruciare d'amore, se lo vorrai.