“Ed in definitiva chi eri tu, a vent'anni, e chi erano i tuoi amici, ciascuno con la sua maschera, i comportamenti stilizzati. Le interpretazioni della vita al posto della vita vera, i patti di fratellanza che potevano essere violati, se solo riuscivano a tenerti abbastanza le canottiere a costine delle ragazze, o il lampo verdazzurro di uno sguardo che richiamando ti teneva indietro in un teatrino d'ombre, alla fine, in cui non c'era più posto per i giusti sogni, per immaginare qualcuno come un cigno e solo si bruciava di incazzature, e rabbie e seduzioni, in strade e discorsi sempre più poveri, davanti cui ci si sforzava, disperati e matti, di conferirlo a noialtri, un senso, intanto che iò passo fluviale del mondo tutti quanti noi, ciechi e sordi, ci trascinava.”
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Enrico Brizzi
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libro
Tre ragazzi immaginari
Tre ragazzi immaginari
Argomenti
posto , teatrino , canottiere , canottiera , cigno , fratellanza , lampo , seduzione , maschera , disperato , rabbia , interpretazione , vita , comportamento , immaginario , passo , sguardo , sogni , discorso , povero , giusto , strada , ragazzo , fine , senso , mondo , essereEnrico Brizzi 75
scrittore italiano 1974Citazioni simili

Boris Leonidovič Pasternak
(1890–1960) poeta e scrittore russo
Origine: Citato in Focus n. 95, p. 154.