“Noi ci rivolgiamo a chi sospetta, una volta per tutte, che la nostra permanenza in terra e la dimora in cui trascorriamo l'esistenza non sono che un incantesimo; a chi ha riconosciuto che è proprio della sua natura restare insonne e ha scoperto il potere soporifero della regione in cui viviamo: a costui noi intendiamo raccomandare un'alimentazione coerente con la sua diffidenza verso la dimora terrena e con la sua conoscenza di sé.”

—  Porfírio

I; 2015, pp. 313-314
De abstinentia

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Porfírio 59
filosofo e teologo greco antico 233–301

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“Ma dove dimori nella mia memoria, Signore, dove vi dimori?”

25, 36
Confessioni, Libro X (Dopo la ricerca e l'incontro con Dio)

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“Credi forse che questa Terra sia la unica dimora dell'Uomo? I vostri corpi, anche se circoscritti nel Tempo e nello Spazio, sono tratti da tutto ciò che si trova nel Tempo e nello Spazio. Quanto di voi proviene dal Sole, vive nel Sole. Quanto di voi procede dalla Terra, vive nella Terra. E così con tutte le altre sfere ed infiniti spazi intermedi. Solo gli sciocchi amano credere che la Terra sia l'unica dimora dell'Uomo, e che le miriadi di corpi fluttuanti nello Spazio non siano altro che ornamenti per la sua residenza e distrazioni per i suoi occhi. La Stella del Mattino, la Via Lattea, le Pleiadi, non sono le dimore dell'Uomo meno di quanto lo sia questa Terra. Ogni volta che esse inviano un raggio al suo occhio, innalzano lui a se stesse. Tutte le volte che egli passa sotto di esse, le attira verso di sé. Tutte le cose sono incorporate nell'uomo ed egli, a sua volta, è incorporato in esse. L'universo è solo un singolo corpo. Entrate in comunione con la sua più minuta particella, e sarete in comunione con tutto. E come voi, da vivi, morite continuamente, così, da morti, vivete incessantemente; se non in questo corpo, in un altro di diversa forma. Ma voi continuerete a vivere in un corpo finché non vi dissolverete in Dio; il che è come dire, fino a quando non prevarrete su ogni mutamento. […] Il Tempo ha, come legge, la ripetizione. Una volta accaduta nel Tempo, una cosa è destinata a continue ripetizioni; gl'intervalli, nel caso dell'uomo, possono essere lunghi o brevi a seconda dell'intensità dei desideri di questi e della sua volontà per la ripetizione. Se voi, passando dal ciclo noto come vita a quello conosciuto come morte, vi porterete dietro brame inestinte per la Terra ed appetiti insoddisfatti per le sue passioni, allora la calamita della Terra vi attirerà nuovamente al proprio seno. E la Terra vi allatterà, ed il Tempo vi svezzerà, vita dopo vita e morte dopo morte, finché, consenzienti e d'accordo, non vi svezzerete da soli una volta per tutte.”

Mikha'il Nu'ayma (1889–1988) scrittore e poeta libanese

Origine: Il libro di Mirdad, pp. 133-134

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“Mia dimora è negli occhi di mia nonna.”

Giovanni Lindo Ferretti (1953) cantautore e scrittore italiano

Origine: Bella gente d'Appennino, p. 15

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“La moschea è la dimora del pio.”

Maometto (570–632) fondatore e profeta dell'Islam

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'arte, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 73. ISBN 9788858018330

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