“Ora dovremmo mettere a questo fotografo un nome esemplare perché il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. Per questo fotografo non sappiamo che inventare: finché, aprendo a caso quell'aureo libretto di George Gessing che si intitola "Sulle rive dello Jonio" troviamo un nome prestigioso: "Paparazzo". Il fotografo si chiamerà Paparazzo. Non saprà mai di portare l'onorato nome di un albergatore delle Calabrie, del quale Gessing parla con riconoscenza e con ammirazione. Ma i nomi hanno un loro destino.”
1996, p. 244
La solitudine del satiro
Argomenti
nome , fotografia , fotografo , paparazzo , personaggio , madama , libretto , riconoscenza , madame , esemplare , ammirazione , inventario , indice , disperazione , destino , caso , giusto , due-giorni , ora , albergatore , affinitàEnnio Flaiano 189
scrittore italiano 1910–1972Citazioni simili

citato in Chi c'è in quel film?, p. 367

“Un nome indica quanto cerchiamo. Un indirizzo indica dov'è. Una via indica come arrivarci.”

“Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti.”
La società aperta e i suoi nemici