“Helmer: Non ragioni: continui a parlare puerilmente.
Nora: Può darsi. Ma tu non pensi e non parli come l'uomo di cui possa essere la compagna. Svanita la minaccia, placata l'angoscia per la tua sorte, non per la mia, hai dimenticato tutto. Ed io sono tornata ad essere per te la lodoletta, la bambola da portare in braccio. Forse da portare in braccio con più attenzione perché t'eri accorto che sono più fragile di quanto pensassi. Ascolta, Torvald; ho capito in quell'attimo di essere vissuta per otto anni con un estraneo. Un estraneo che mi ha fatto fare tre figli… Vorrei stritolarmi! Farmi a pezzi! Non riesco a sopportarne nemmeno il pensiero!
Helmer: Capisco. Siamo divisi da un abisso. Ma non potremmo, insieme…
Nora: Guardami come sono: non posso essere tua moglie.
Helmer: Ma io ho la forza di diventare un altro.
Nora: Forse, quando non avrai più la tua bambola.”

Atto III, p. 91
Casa di bambola

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Henrik Ibsen 23
scrittore, drammaturgo e poeta norvegese 1828–1906

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“L'uomo non deve tacere quando il suo parlare può portare l'altrui utilità.”

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“Mi ascolti anche se pensi "Non ha contenuti", | si viene al mondo per essere intrattenuti.”

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“Se l'uomo accetta di essere un fanciullo, non solo il Padre porterà ogni suo peso, ma prenderà anche lui fra le sue braccia.”

Michel Quoist (1921–1997) presbitero e scrittore francese

Origine: Riuscire, p. 96

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